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13 maggio 2024, Aggiornato alle 18,20
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Ignazio Messina potenzia i servizi per l'Africa

L'armatore genovese ordina ai cantieri Daewoo ben quattro ro-ro portacontenitori, le più grandi mai costruite. Entreranno in servizio tra il 2011 e il 2013 e serviranno i porti africani grazie ad un pescaggio non superiore agli 11,50 metri


Con un investimento di 300 milioni di dollari, il gruppo Messina sorprende tutti con un ordine in controtendenza. Si tratta di quattro unità gemelle ro-ro portacontenitori, le più grandi mai costruite. In un mercato in totale stagnazione, con il settore dello shipping duramente colpito dalla crisi economica, questo nuovo ordine rappresenta una grossa novità.
Grazie al finanziamento dell'istituto bancario italiano Carige, la Ignazio Messina & C SpA di Genova ha siglato con il cantiere coreano Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering Co., Ltd. un contratto per la costruzione di quattro navi ro-ro portacontenitori, battente bandiera italiana, destinate ad entrare in servizio fra ottobre 2011, mese di consegna della prima, e febbraio 2013, mese nel quale è prevista la consegna all'armatore dell'ultima costruzione.
Si tratta di navi con i più moderni sistemi anti-inquinamento, lunghe 240 metri e larghe 37,50, in grado di trasportare a una velocità di 21,5 nodi, sino a 2920 teu, pari a una capacità di carico pesante di 6.030 metri lineari. Interamente progettate dai tecnici del gruppo armatoriale genovese, le nuove navi disporranno di grande flessibilità operativa, in particolare un pescaggio non eccedente gli 11,50 metri che consentirà loro di operare anche in quei porti africani che non dispongono di fondali molto profondi. Le quattro unità gemelle disporranno inoltre di una rampa di carico progettata per consentire il trasporto di carichi eccezionali e di materiale impiantistico sino a 7 metri di altezza con una portata di 350 tonnellate. 
«Questo contratto - commenta Paolo Messina, presidente della Ignazio Messina & C SpA - segna un primo importante passo sulla strada di un potenziamento e un rinnovo della flotta. Non siamo così folli da pensare che la crisi sia finita, ma abbiamo ragionevoli motivi per pensare che il mercato delle navi di nuova costruzione offra oggi opportunità economiche difficilmente replicabili e, un domani, anche quello delle navi porta contenitori di recentissima costruzione non utilizzate».