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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Infrastrutture

Idroscali, Regione Puglia: "Promettenti per il corto raggio"

Convegno a Bari sul ruolo e la storia italiana degli idroscali, ora che un memorandum tra comuni vuole rilanciarne il ruolo nei collegamenti di cabotaggio


«Possiamo immaginare uno sviluppo futuro degli idroscali per vari impieghi grazie alla facilità di ammarare senza infrastrutture. Considerata la dimensione delle nostre coste e della nostra regione, gli idrovolanti potrebbero dimostrarsi ottimali per i collegamenti di corto raggio». Lo ha detto il direttore generale di Asset, Elio Sannicandro, l'agenzia della Regione Puglia per lo sviluppo ecosostenibile del territorio, nel corso di un convegno sugli idroscali storici d'Italia tenutosi a Bari, nella sala De Jeso degli uffici di presidenza della Regione Puglia. Una giornata di studio con militari, esperti dell'argomento e autorità pubbliche.

Alla fine dello scorso anno un memorandum firmato a dicembre dell'anno scorso tra i comuni italiani che ospitano idroscali storici ha avviato un percorso che cercherà di valorizzare queste strutture puntando su due aspetti: la loro valorizzazione storico-museale e il ripristino dei servizi aerei, così da capire quanto possano essere competitivi, per esempio, nei collegamenti a corto raggio. Sono una decina le città pugliesi che, a partire tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, ospitarono importanti idroscali per attività militari e civili, ora dimenticati o andati in rovina. «Ora, grazie a questo accordo nazionale, queste città potranno avviare una collaborazione per il recupero delle strutture di allora e per la riqualificazione come centri aggregativi di storia e cultura aeronautica, anche con la realizzazione di musei, l'organizzazione di eventi e la creazione di scuole di volo e di servizi di trasporto turistico con idrovolanti», ha detto Orazio Frigino, presidente dell'Aviazione marittima italiana.

Ad aprire i lavori del convegno di Bari è stato l'assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane, secondo il quale gli idroscali «possono rappresentare un'opportunità per la nostra offerta turistica e un elemento di diversificazione che rappresenta un quid in più, in una Puglia attrattiva, come dimostrato dai numeri che siamo riusciti a fare anche in tempi di pandemia. Una terra di investimenti importanti in cui si può continuare a fare business, impresa e turismo».

«Parlare di idroscali storici d'Italia per l'Aeronautica Militare rappresenta una opportunità importante per raccontare la propria storia, ma nel contempo avere sempre uno sguardo verso il futuro», il commento del generale di squadra aerea Silvano Frigerio, comandante delle Scuole dell'Aeronautica militare e Terza legione aerea di Bari attraverso una nota letta dal comandante della Scuola volontari Aeronautica militare (Svam) di Taranto, il colonnello Claudio Castellano. Castellano si è poi soffermato sull'importanza dell'iniziativa odierna, «che valorizza il legame tra gli idroscali e la Regione Puglia».

A illustrare i termini dello sviluppo del recupero del volo con gli idrovolanti è stato il direttore generale di Asset, Elio Sannicandro: «Possiamo immaginare uno sviluppo futuro degli idroscali per vari impieghi grazie alla facilità di ammarare senza infrastrutture. Considerata la dimensione delle nostre coste e della nostra regione, gli idrovolanti potrebbero dimostrarsi ottimali per i collegamenti di corto raggio. Faremo una sperimentazione per ipotizzare voli a scopo turistico, ma anche culturale, sportivo, ricreativo, tra i vari scali immaginati nel progetto: Tremiti, Vieste, Manfredonia, Bari, Brindisi, Santa Maria di Leuca, Brindisi e Taranto». Sannicandro ha detto che il tavolo tecnico è stato avviato informalmente tra le autorità aeronautiche e marittime, «e servirà a ipotizzare il recupero dei collegamenti con gli idrovolanti e a definire l'iter per consentire i voli in sicurezza tenendo conto del parare di Enac ed Enav. Un progetto ambizioso che potrebbe realizzarsi intercettando finanziamenti europei per lo sviluppo turistico procedendo all'acquisto di alcuni idrovolanti di dimensioni medio/grandi per l'avvio di un'attività stabile».

«La Puglia può candidarsi a diventare l'hub di un tipo di turismo che affonda le sue radici nella storia dell'aviazione, caratterizzato da economicità e flessibilità», ha commentato il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi. «La sostenibilità dei business model dei porti del nostro sistema portuale – ha proseguito - è determinata, prevalentemente, dalla conformazione riparata che essi hanno. Gli scali, in sostanza, dispongono di idro-superfici naturali ideali. Vedasi, in particolare, Brindisi che storicamente è stato l'idroscalo più importante sulle rotte transoceaniche. I taxi del mare, già molto usati in diverse parti del mondo, consentono, inoltre, importanti risparmi in termini di costi di gestione e non necessitano di pesanti infrastrutture fisiche aero-portuali. Il settore del turismo potrebbe trarne vantaggi rilevanti, le emozioni della vacanza, infatti, iniziano già dal viaggio. Perché, a mio avviso, viaggiare a bordo di un idrovolante è tra le esperienze di volo più affascinanti ed entusiasmanti che si possano vivere».

«Il settore degli idroscali è certamente un settore di nicchia - ha commentato Leonardo Damiani, docente di costruzioni idrauliche e marittime del Politecnico di Bari intervenuto alla giornata di studio - ma il presupposto è che innanzitutto c'è un recupero storico di un patrimonio che ormai si va perdendo e la memoria storia va difesa a prescindere dall'interesse economico. Poi, tutto ciò che, anche di nicchia, possa agire in maniera sinergica con quelle che sono le principali attività economiche sul territorio costiero, secondo me è da apprezzare e valorizzare».

«I nostri pionieri aviatori hanno fatto la storia del volo ‘idro' in Puglia con la presenza degli idroscali di Cagnano Varano, Bari, Brindisi, Taranto – ha aggiunto Frigino - Creare una rete di città con le quali condividere iniziative e progetti per lo sviluppo e il rilancio di queste strutture è un grande passo. Gli idroscali storici rappresentano un pezzo importante della cultura e della storia del nostro Paese e valorizzarli non potrà che giovare anche al turismo e al rilancio dell'economia di settore dopo questi mesi di forte difficoltà». «Quando si parla di Idroscali Storici - ha sostenuto il console onorario del Principato di Monaco a Bari, Fabio Di Cagno - non si può fare a meno di ricordare che nel lontano 1913 nel Principato di Monaco nasceva la "Coupe d'Aviation Maritime Jacques Schneider", meglio nota come Coppa Scnheider: una competizione sportiva ideata e realizzata dall'industriale francese Jacques Schneider, grande appassionato di aviazione, proprio per favorire il progresso tecnologico dell'idrovolante. Essendo trascorsi da allora 109 anni - ha proseguito - salutiamo con favore l'iniziativa oggi promossa dall'Aviazione Marittima Italiana, evidentemente tesa non solo e non tanto al recupero dei siti, quanto e soprattutto alla conoscenza ed alla diffusione di un mezzo di trasporto con enormi potenzialità sul piano commerciale, turistico e sportivo. Se la Coppa Schneider tornerà a disputarsi, il Principato di Monaco valuterà la possibilità di ospitarla nuovamente, al pari di altre competizioni sportive di alto livello che si svolgono sul proprio territorio».

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Tag: bari - storia