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02 maggio 2024, Aggiornato alle 17,44
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Infrastrutture

I porti degli Stati Uniti sostituiranno tutte le gru prodotte in Cina

Biden firma un ordine esecutivo per proteggere gli scali dagli attacchi hacker. Maggiori compiti di controllo alla Guardia Costiera. Assegnati 20 miliardi di investimenti in 5 anni

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden (Gage Skidmore/Flickr)

Mercoledì scorso la Casa Bianca ha emesso una serie di ordini direttivi che riorganizzano profondamente la portualità degli Stati Uniti soprattutto sul fronte della sicurezza informatica. 

Le nuove disposizioni, contenute in un ordine esecutivo firmato dal presidente Joe Biden, prevedono circa 20 miliardi di dollari di investimenti nei prossimi cinque anni in nuove infrastrutture portuali, in particolare sulle gru di banchina da sostituire a quelle prodotte in Cina, che negli Stati Uniti sono oltre 200, pari a circa l'80 per cento delle gru portuali presenti in territorio statunitense, prodotte perlopiù dalla società cinese Shanghai Zhenhua Heavy Industries, meglio nota come ZPMC.

La Cina rifornisce  con le sue gru moltissimi porti del mondo, strutture che in generale fanno un uso sempre più intensivo delle tecnologie sensometriche e di quelle dedicate all'automazione, quindi al controllo a distanza. Secondo questo recente ordine direttivo degli Stati Uniti, quindi, queste gru potrebbero contenere dispositivi spia che metterebbero a repentaglio la sicurezza interna del Paese e, in caso di crisi politica tra Stati Uniti e Cina, «causare [da parte degli hacker cinesi] impatti a cascata sulle nostre catene di approvvigionamento nazionali o globali», afferma John Vann, capo del Cyber Command della Guardia Costiera degli Stati Uniti.

Gli esperti informatici della Guardia Costiera USA hanno già fatto una prima rilevazione sulle circa 200 gru di produzione cinese presenti sul loro territorio. Di queste, quasi la metà, 92, sarebbero in qualche modo già compromesse o esposte ad attacchi informatici.

Contestualmente, l'ordine esecutivo firmato da Biden assegna maggiori compiti di controllo alla Guardia Costiera, come quello di controllare navi che «presentano una minaccia informatica nota o sospetta», afferma Vann. In linea generale, alle navi e agli impianti portuali statunitensi viene imposto l'obbligo di segnalare qualsiasi attacco informatico.

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