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24 marzo 2025, Aggiornato alle 12,59
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Infrastrutture

Gioia Tauro, persi un milione di teu in tre anni

Tra il 2008 e il 2011 la fine della leadership. Ora con la ZES della Regione e la CIG del terminalista si dovrebbe recuperare il terreno perso


Più di un milione di teu persi in tre anni. Tra il 2008 e il 2011, dati del Medcenter Container Terminal, il porto di Gioia Tauro è passato da 3,5 milioni di teu a 2,3. Quest'anno si prevede di chiudere leggermente meglio con 2,83 milioni. Nel 2008 lo scalo calabrese fatturava 117 milioni di euro, quest'anno 80.
Cos'è successo? Una volta Gioia Tauro era l'orgoglio del transhipment mediterraneo, uno dei più forti. Oggi, tra i nuovi porti del nord africa e l'abbandono del primo armatore al mondo Maersk il porto calabrese ha vissuto l'anno scorso il suo momento peggiore. Poi è arrivata Msc che, come si vede dalle previsioni 2012, ha fatto risalire il traffico. 
Ora il porto ha bisogno di ripartire. Il piano prevede due mosse. Una dalla Regione con la creazione di una Zona Economica Speciale, l'altra dal terminalista MCT con la cassa integrazione che prevede 486 esuberi su 1.281 persone impiegate. Terminerà nel 2014, poi, a seconda del livello di produttività raggiunto, si deciderà quanti farne rientrare, ma non saranno comunque tutti: 236 e altri 20 andranno al gruppo Contship (proprietario al 33% di MCT insieme a Terminal Investment Limited di Aponte e Apm Terminals di Maersk) mentre i restanti 230 saranno reimpiegati nel retro porto previsto nei piani della Regione.
Le previsioni MCT sono ottimistiche. Nel 2014 si dovrebbe addirittura arrivare a 4 milioni di teu, a patto di investire 12 milioni di euro in infrastrutture e utilizzando 250 persone totali. Se invece si spenderanno la metà di questi soldi la crescita arriverà a 3,58 milioni di teu impiegando 380 persone.
La ZES presentata dalla Regione include un'area portuale e retro portuale che include gli spazi in concessione alle società terminalistiche, la zona franca e le aree industriali per una superficie totale di circa 740 ettari. Alle imprese che inizieranno una nuova attività economica nella ZES saranno assicurate l'esenzione delle imposte dirette sui redditi (IRER) per i primi periodi di imposta, l'esenzione dall'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) e quella relativa all'IMU, oltre alle riduzione dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.