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01 maggio 2024, Aggiornato alle 20,50
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Politiche marittime

FuelEu Maritime, Commissione Ue approva direttiva

Entro i prossimi due anni è stato fissato un taglio dei gas a effetto serra del 2 per cento da parte delle navi che partono e approdano nel continente, con una progressione graduale che arriva all'80 per cento entro il 2050


Il Consiglio dell'Unione europea (cioè il consiglio dei ministri dell'Unione europea) ha approvato in via definitiva la direttiva riveduta sull'efficienza energetica del regolamento FuelEU Maritime e del regolamento sull'infrastruttura per i combustibili alternativi, nell'ambito del pacchetto legislativo "FitFor55", volto a ridurre le emissioni di gas serra nell'Unione europea del 55 per cento entro il 2030. Tale normativa è stata presentata dalla Commissione europea a luglio 2021, sulla scia del Green Deal europeo.

Per quanto riguarda le emissioni di gas a effetto serra del trasporto marittimo, il nuovo regolamento FuelEU Maritime garantirà che l'intensità delle emissioni di gas a effetto serra dei combustibili utilizzati dal settore diminuisca gradualmente nel tempo, del 2 per cento nel 2025 fino all'80 per cento entro il 2050. A tal fine il regolamento incentiva la diffusione dei cosiddetti combustibili rinnovabili di origine non biologica, che hanno un elevato potenziale di decarbonizzazione, ed esclude i combustibili fossili dal processo di certificazione del regolamento.

Dal 2030, come già adottato qualche settimana fa dal Parlamento europeo, nei porti più importanti dell'Unione europea le navi portacontainer e passeggeri oltre una certa stazza dovranno "attaccarsi alla corrente" quando in sosta nei porti del continente, così da ridurre l'emissione di gas serra nelle grandi città portuali. È il cosiddetto cold ironing.

In base alla legislazione riveduta, l'Ue dovrà ridurre il consumo di energia finale dell'11,7 per cento entro il 2030 rispetto al 2020. Il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno concordato di raggiungere quasi un raddoppio dell'obbligo annuale di risparmio energetico a livello nazionale. Ciò favorirà il risparmio energetico in settori critici quali l'edilizia, l'industria e i trasporti. La direttiva aggiornata pone inoltre un maggiore accento sulla riduzione della povertà energetica e sulla responsabilizzazione dei consumatori.

Infine, a seguito dell'odierna adozione del regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi, nei prossimi anni l'Ue realizzerà un maggior numero di stazioni di ricarica e rifornimento per i combustibili alternativi, consentendo al settore dei trasporti di ridurre in modo significativo la propria impronta di carbonio. In base a questo regolamento, a partire dal 2025, lungo i principali corridoi di trasporto dell'Ue, sarà obbligatorio installare stazioni di ricarica rapida per autovetture, furgoni e veicoli pesanti ogni 60 chilometri.

Questa versione riveduta della direttiva sull'efficienza energetica, ben più ambiziosa della precedente, ha come obiettivi la riduzione del consumo di energia in questo decennio e oltre e una riduzione dei costi relativi, con l'obiettivo di far diventare il continente climaticamente neutro entro il 2050. Gli obiettivi proposti sono stati rivisti al rialzo dalla Commissione dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e ora contribuiscono anche agli sforzi per porre fine alle importazioni di combustibili fossili dalla Russia, come indicato nel piano REPowerEU.

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