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26 aprile 2024, Aggiornato alle 17,27
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Politiche marittime

Fit for 55, mercoledì il voto del Parlamento Ue

Giornata importante per l'inserimento del trasporto marittimo nel mercato delle quote di carbonio. Per Assarmatori è fondamentale che il cabotaggio ne sia esentato

Il Parlamento dell'Unione europea, a Strasburgo (Alexander Savin/Flickr)

Mercoledì prossimo il Parlamento europeo si riunirà in seduta plenaria a Strasburgo per votare la posizione negoziale sulla proposta Fuel EU Maritime, inserita all'interno del pacchetto ambientale Fit for 55, che inserisce il trasporto marittimo nel sistema di scambio internazionale delle quote di carbonio. N'è esentato il trasporto marittimo di cabotaggio con servizio pubblico, che in Italia è molto presente e fondamentale per garantire la continuità territoriale con le isole del territorio nazionale. Per questo Assarmatori, associazione armatoriale aderente a Conftrasporto-Confcommercio, torna a ribadire l'importanza di questa esenzione e chiede che siano rigettati «quegli emendamenti che, al contrario, metterebbero a repentaglio, se accolti, un principio costituzionalmente garantito come quello della continuità territoriale».

Nella seduta di mercoledì il Parlamento deciderà sulla base di un accordo già raggiunto all'interno della Commissione Trasporti e Turismo. Stefano Messina, presidente di Assarmatori, spiega che «oltre a prevedere tali importanti esenzioni, che ci auguriamo di rafforzare ed estendere a tutte le isole nel corso delle successive negoziazioni in vista dell'approvazione del testo finale del regolamento, unitamente alla correzione di alcuni elementi critici che permangono, l'intesa raggiunta in Commissione accoglie anche importanti elementi circa il profilo di responsabilità relativamente alle sanzioni previste dalla stessa proposta. Le compagnie di navigazione, infatti, non sarebbero chiamate a rispondere di violazioni se, opportunamente attrezzate per attingere energia da terra con il cold ironing, questo non fosse possibile per mancanza o malfunzionamento dell'infrastruttura. Analogamente, se non fossero disponibili i fuel alternativi, la responsabilità per il pagamento delle sanzioni ricadrebbe sul fornitore del carburante, con cui l'armatore ha stipulato un contratto, che risultasse inadempiente. Un ragionamento logico e di buon senso, che dovrà essere confermato dal Parlamento, rigettando inoltre quegli emendamenti che metterebbero a rischio la continuità territoriale».

«Come detto, nonostante i passi avanti, permangono alcuni elementi critici – conclude Messina – che dovranno essere affrontati e risolti nei successivi passaggi negoziali, ma mercoledì si gioca già una partita importante e ci auguriamo che i parlamentari europei, a partire da quelli italiani, sappiano cogliere la portata di queste misure, confermando l'accordo raggiunto in Commissione. Un ringraziamento in tal senso deve essere rivolto ai deputati che hanno lavorato per tutelare questi servizi e la specificità del nostro Paese».

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Tag: ambiente