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10 maggio 2025, Aggiornato alle 07,48
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Infrastrutture

Ecoport, regole comuni dall'Adriatico al Mar Nero

Un programma europeo finalizzato alla gestione ambientale dei porti e affidato al Politecnico di Bari. Partecipano Italia, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia, Bulgaria e Romania


Un programma europeo per definire protocolli e regole comuni nella gestione ambientale dei porti nelle aree del Mar Adriatico, del Mar Ionio e del Mar Nero. Si chiama "Ten Ecoport" il progetto finanziato con 2,3 milioni euro dall'Autorità di gestione del programma Sud-Est Europa (SEE) e affidato al Politecnico di Bari, che in qualità di lead-partner e responsabile scientifico ne curerà l'attuazione e la rendicontazione sino a settembre 2014.
All'iniziativa, presentata nello scalo del capoluogo pugliese, partecipano Italia, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia, Bulgaria e Romania. Lavoreranno al progetto anche un vasto gruppo di istituzioni universitarie, di ricerca e autorità portuali: Autorità portuali del Levante e di Brindisi; consorzio universitario Universus (Italia); Istituto di Educazione Tecnologica dell'Epiro; Ap di Patrasso e Igoumenitsa (Grecia); Istituto di Hydrologia e Meteorologia e Accademia delle Scienze di Sofia (Bulgaria); Compagna Infrastrutturale dei Porti di Bourgas e Varna (Bulgaria); Istituto di Geologia ed Ecologia Marina; Autorità Navale di Costanza (Romania); Istituto di Biologia Marina di Kotor; Autorità portuali di Bar (Montenegro), Durazzo (Albania) e Dubrovnik (Croazia); Politecnico di Tirana.