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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Politiche marittime

Dragaggi più semplici, Assoporti appoggia la proposta di legge Paita-Nobili

Punta a semplificare attività da sempre dannate dalla burocrazia: i piani regolatori portuali, gli appalti e i dragaggi

Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti alla Camera (raffaella.paita/Facebook)

Assopoprti sostiene la proposta di legge per la semplificazione delle procedure nei porti presentata lo scorso 30 novembre dei deputati di Italia Viva Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti alla Camera, e Luciano Nobili. Nella Proposta di Legge, si modificano gli articoli della Legge di riordino della materia portuale che riguardano le modalità di approvazione del Piano Regolatore, il dragaggio e le procedure di appalto. 

Entrando nel dettaglio, si definisce più chiaramente il Documento di pianificazione strategica di sistema (DPSS), propedeutico ai Piani regolatori di sistema portuale, che a loro volta raccolgono i singoli piani regolatori dei porti delle autorità di sistema portuale, semplificando le procedure di approvazione. Il Piano regolatore portuale diventa l'unico strumento di pianificazione per le aree dedicate ad attività portuali. Poi, le procedure d'appalto rendendo facoltativa per le autorità di sistema portuale l'istituzione del collegio consultivo  tecnico.

Per quanto riguarda i dragaggi, si introducono semplificazioni rispetto alla metodologia della caratterizzazione dei sedimenti, la fase più complicata che ne rallenta pesantemente l'approvazione, fino a bloccarla in alcuni casi. In realtà, ci vorrebbero delle linee guida generali valide per tutti, rispetto alla frammentazione porto per porto che vige attualmente. Infine, si rende operativo il nuovo  Sportello unico doganale  e  dei  controlli.

Troppo spesso, spiega Assoporti, chi gestisce le aree portuali si ritrova ingessato tra procedure e richieste di autorizzazioni da parte di altre strutture, enti o pubbliche amministrazioni. Ci sono numerose duplicazioni e sovrapposizioni per la realizzazione di infrastrutture necessarie, ma anche per il rilascio di autorizzazioni e concessioni demaniali. Questi appesantimenti inevitabilmente rallentano la competitività dei porti e rendono molto lunghe, fino a un assetto normativo inutilmente emergenziale (fino alla speculazione), attività ordinarie come l'allivellamento e l'approfondimento, trammite i dragaggi, dei fondali dei porti commerciali.

Per il presidente di Assoporti, Daniele Rossi, «è ora di cambiare rotta. Paita ha giustamente evidenziato un problema che affrontiamo ogni giorno. Da anni si parla di semplificazione ma ogni volta si aggiungono nuove competenze sull'ambito portuale, oppure procedure che si sovrappongono a quelle già esistenti. Adesso occorre accompagnare i fondi della Next Generation EU con la semplificazione».

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