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02 maggio 2024, Aggiornato alle 17,44
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Politiche marittime

Decreto flotte, appello di Confitarma all'allargamento extra-Ue

L'associazione torna a chiedere al governo di includere anche i cantieri navali non europei nelle attività di ammodernamento della flotta di bandiera finanziate

(isado/Flickr)

Confitarma chiede di allargare geograficamente il "Decreto Flotte" - che finanzia l'ammodernamento e la costruzione del naviglio di bandiera, dai traghetti alle portacontainer – aprendo le attività navalmeccaniche correlate ai cantieri extra-europei, «per evitare disparità e fungere da volano per l'intero armamento», scrive l'associazione in una nota, che rappresenta il il 70 per cento della flotta italiana. Si chiede di rimuovere un «vincolo geografico alla costruzione e refitting delle navi», nonché di «innalzare le aliquote di incentivazione fino ai massimali previsti dalle linee guida europee (CEEAG e GBER) e posticipare il termine attualmente previsto al 2026 per la conclusione degli interventi».

Il Decreto-legge 59/2021 ha stanziato a favore dell'armamento importanti risorse per le cosiddette "navi verdi", cioè le navi di ultima generazione che utilizzano carburante a basse emissioni, come specificato anche dalla Commissione UE nella Decisione C/2022/8247 di autorizzazione della misura italiana.

Le risorse stanziate per il rinnovo e refitting della flotta potrebbero diventare «un volano di sviluppo importante – continua Confitarma - ma occorre rimuovere il vincolo all'utilizzo dei soli cantieri europei perché, di fatto, esclude gran parte della flotta operata dalle imprese nazionali».

Il primo decreto non ha raggiunto i risultati sperati, secondo l'associazione, perché conteneva «requisiti escludenti, in primis il vincolo geografico alla costruzione, al refitting e all'utilizzo della flotta, che nessun altro Paese europeo aveva adottato nei rispettivi provvedimenti di incentivazione al rinnovo delle flotte. Le imprese di navigazione nazionali sono fortemente intenzionate a cogliere questa importante occasione ma la maggioranza di esse non può accedere all'incentivo in quanto i cantieri europei da tempo non costruiscono le tipologie di naviglio richieste dal mercato».

Confitarma, conclude la nota, «sta affrontando la materia con grande competenza e attenzione, coinvolgendo e ascoltando costantemente gli stakeholder. Auspichiamo che il governo colga l'opportunità di dare una svolta concreta ad uno strumento che può rappresentare, davvero, un volano per la transizione green della flotta con ricadute importanti per il Paese e l'occupazione.

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