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26 marzo 2025, Aggiornato alle 11,29
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Crociere, un mondo a parte. Passeggeri +9%. Ma i cantieri frenano

L'European Cruise Council rende noti i dati 2009 dell'industria crocieristica europea. 24 milioni di passeggeri con l'Italia meta preferita. Gli investimenti in nuove navi crollano del 13%. Costa Crociere leader


Le crociere europee si confermano un mondo a parte. La crisi economica continua a farsi sentire in quasi tutti i settori, tranne in quello crocieristico. Un mercato che continua a godere di un discreto aumento del numero dei passeggeri movimentati nel 2009, anche se i cantieri non varano più navi a iosa come prima. I dati provengono dall'European Cruise Council (Ecc), associazione che riunisce le compagnie crocieristiche europee, riunitasi nella consueta conferenza annuale di Bruxelles dove sono stati resi noti i dati del 2009.
 
L'Europa. Nel Vecchio Continente i passeggeri movimentati sono stati 23,8 milioni, con un aumento pari al 9% sul 2008. Di questi, una grossa fetta sono cittadini europei, ovvero 4,9 milioni, aumentati del 50% in cinque anni. Se tutte le compagnie si fondessero in un'unica grande flotta, questa genererebbe più di 34 miliardi di euro in beni e servizi e 300mila posti di lavoro. La spesa totale per forniture, servizi e attrezzature è arrivata a 5,4 miliardi di euro, aumentando dell'86% negli ultimi cinque anni. In questo scenario la compagnia con il miglior movimento passeggeri è stata Costa Crociere con 1,8 milioni di "ospiti" nel 2009 e la previsione di  raggiungere i 2,1 milioni nel 2010, pari al 17% in più. 
 
Cantieri. E' difficile spiegare le cause della crisi che il comparto cantieristico europeo sta ormai vivendo da oltre un anno. La crisi economica, la concorrenza orientale e la "saturazione" della flotta mondiale  sono stati tre fattori determinanti. Concause che hanno determinato una brusca frenata anche nelle costruzioni di nuove unità da crociera. Infatti, guardando i dati Ecc, nel 2009 il valore degli investimenti in nuove navi da crociera presso i cantieri europei è stata di 4,6 miliardi di euro, del 13% in meno sul 2008. «29 navi sono in costruzione in Europa tra il 2010 e il 2014 – spiega Manfredi Lefebvre d'Ovidio, presidente Ecc e vicepresidente Silversea Cruises – ordini che hanno registrato un rallentamento. Il settore crocieristico ha ancora un potenziale di crescita enorme, al quale stiamo rispondendo con la costruzione di nuove navi».
 
L'Italia e gli altri paesi europei. La nostra penisola resta il posto preferito dai crocieristi e il luogo dove si costruisce di più. Copre, infatti, insieme alla Grecia, circa il 21% della quota di mercato passeggeri (seguita da Spagna, 17%, e Francia, 8%) ed è il più grande centro d'Europa per la costruzione di navi da crociera con oltre la metà delle nuove commesse fino al 2014. Il Regno Unito, invece, ha il maggior numero di crocieristi in giro per l'Europa. Il Mediterraneo resta il mare più trafficato con 152 navi transitate rispetto alle 95 del Nord Europa.
 
Previsioni. Anche nel 2010 l'Europa vedrà salire il numero di passeggeri e di approdi. Secondo le stime, i crocieristi cresceranno del 5,4% e gli scali del 3,1. 
 
I commenti. «I dati diffusi dimostrano chiaramente che l'industria crocieristica in Europa è un settore con buone capacità di ripresa, in grado di fornire impulsi preziosi all'economia - spiega Pierfrancesco Vago, vicepresidente Ecc e amministratore delegato di Msc Crociere. «Il motivo principale di questo successo – continua - è la versatilità della vacanza in crociera che riesce ad attirare target di qualsiasi età e disponibilità economica, attraverso standard elevati e un ottimo rapporto value for money».
 
Paolo Bosso