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02 maggio 2025, Aggiornato alle 12,23
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Convenzione del Lavoro Marittimo, l'Italia è pronta

Il direttore generale del trasporto marittimo del Ministero dei Trasporti Enrico Pujia annuncia l'imminente adozione del concordato del 2006 stabilito dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro. In tutto il mondo saranno assicurati 1,2 milioni di lavoratori del mare


L'Italia è pronta a ratificare la nuova Convenzione del Lavoro Marittimo adottata nel 2006 dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro per la tutela di più di un milione di lavoratori del mare. Lo ha annunciato il direttore generale del Trasporto Marittimo del ministero dei Trasporti, Enrico Pujia, al corso per formatori e ispettori marittimi tenutosi nella sede del Registro Navale Italiano (Rina).
L'entrata in vigore della nuova norma è prevista entro il 2011 o nei primi mesi del 2012, dopo la ratifica da parte di 30 paesi che complessivamente rappresentino almeno il 33% della flotta mondiale in termini di tonnellaggio.
L'obiettivo della convenzione è quello di assicurare 1,2 milioni di lavoratori marittimi nel mondo, 40mila circa in Italia. Il testo stabilisce un nuovo sistema di certificazione e di controllo globale basato sulla cooperazione tra tutti gli stati che la ratificheranno. Gli standard fondamentali del lavoro dovranno essere garantiti su ogni nave e in ogni stato di bandiera che abbia ratificato la Convenzione, a prescindere da dove si trovi la nave con il suo equipaggio.
«Al momento siamo a buon punto perché la convezione entri in vigore nei tempi previsti» ha commentato Cleopatra Doumbia-Henry, direttore del Dipartimento Standard Internazionali del Lavoro, Ilo. «Per ciò che riguarda il tonnellaggio – prosegue - l'obiettivo è stato ampiamente superato, siamo intorno al 47% mentre la convenzione è stata attualmente ratificata da 11 paesi. Il nostro paese è sempre stato convinto della necessità di doversi dotare di uno strumento così importante per i nostri marittimi e quindi pensiamo che, a breve, nel giro di uno, al massimo due mesi, avremo una legge di ratifica». «Il disegno di legge è già pronto – precisa Pujia - i ministeri interessati hanno fornito i contributi per definire il testo e, appena il parlamento sarà in grado di calendarizzare nei lavori questa attività potremo procedere alla ratifica».