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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Codice di buone pratiche, un "galateo" per porti e città

Al convegno Espo, Assoporti presenta la versione italiana del codice europeo di buone pratiche per l'integrazione sociale dei porti con le comunità locali


Non è un comparto industriale come l'auto, né un segmento produttivo come l'agricoltura, ma il contributo della portualità italiana al prodotto interno lordo del paese è superiore a entrambi. In occasione della presentazione del "Codice di Buone Pratiche" presentato da Assoporti nel corso del convegno European Sea Port Organization di Roma, il presidente Francesco Nerli ribadisce un dato importante spesso sottovalutato da governi e amministrazioni. «Il contributo al prodotto interno lordo della portualità in Italia – afferma - è di gran lunga superiore a quello generato dal comparto automobilistico e da quello agricolo, ma nel nostro paese questo aspetto rilevante continua ad essere sottovalutato dalle nostre istituzioni».
Secondo Nerli i porti costituiscono nodi primari della filiera logistica e sono determinanti per i processi di approvvigionamento del sistema produttivo e per l'accesso ai mercati. Un comparto che dà lavoro a oltre 77.000 persone con profili professionali altamente qualificati e specializzati che muove circa 435 milioni di tonnellate di merci e dove transitano 48 milioni di passeggeri ogni anno. Numeri, spiega il presidente dell'associazione dei porti italiani, «che parlano da soli, ma in Italia il dibattito si accende solo quando si affrontano i temi che riguardano il mercato automobilistico, mentre quando si parla di porti è quasi sempre in occasione di fatti di cronaca o incidenti». 
Per non sottovalutare più gli scali è necessario che le stesse città portuali siano consapevoli della loro centralità. Per questo Assoporti ha presentato la versione in italiano del codice di buone pratiche per l'integrazione sociale dei porti, un progetto sviluppato in ambito europeo dall'Espo per favorire la conoscenza e la diffusione del ruolo sociale e di valenza territoriale dei porti, nei confronti delle comunità locali. Le Autorità Portuali sono sempre più consapevoli di dover creare iniziative in grado di sviluppare sinergie di collaborazione con le città, al fine di migliorare la qualità e l'accessibilità delle aree portuali e per promuoverne l'immagine positiva nei confronti dell'opinione pubblica. A ciò si aggiunge la necessità di attrarre i giovani verso percorsi professionali legati alle diverse attività portuali anche in considerazione della carenza di lavoratori qualificati.