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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Code ai caselli, Trasportounito: "Colpa di Autostrade ma anche del governo"

L'associazione segnala centinaia di tir bloccati sul nodo genovese


Sulle autostrade il 2021 comincia con gli stessi problemi dell'anno precedente. Otto chilometri di coda sul nodo autostradale genovese, centinaia di Tir bloccati, il rinvio all'11 gennaio della riapertura dei caselli di Prà e Pegli, di importanza vitale per l'operatività del maggiore porto italiano, quello di Genova, oggi gravemente compromesso nella capacità di smistare traffico e decongestionare i suoi terminal.

Queste, secondo Trasportounito, sono le ulteriori prove di accusa che si accumulano oggi sullo scranno di un ipotetico tribunale che, prima o poi, sarà chiamato a giudicare non solo le inadempienze, le colpe e gli abusi attuati dalla Società Autostrade, ma anche le responsabilità di chi, a livello istituzionale e di governo, ha omesso di effettuare i controlli sull'attività di una concessionaria che avrebbe dovuto essere, dopo il crollo del Morandi, quotidianamente attenzionata e monitorata.

Dopo la chiusura, a sorpresa, messa in atto da Autostrade per l'Italia, dei caselli di Prà, in uscita, e di quello di Pegli, sia in entrata che in uscita, il 29 dicembre scorso, senza dare alcun preavviso agli automobilisti e agli autotrasportatori - conferma Giuseppe Tagnochetti, coordinatore di Trasportounito -  adesso slitta all'11 gennaio la riapertura di questi stessi caselli, che era prevista inizialmente per il 6 gennaio alle 6:00, ma che è stata rimandata con il pretesto delle non favorevoli condizioni meteo. Con la chiusura dei caselli, e la deviazione forzata dei mezzi pesanti sulla viabilità cittadina del ponente genovese, trova conferma - prosegue Tagnochetti - la gestione fallimentare nel metodo di pianificazione dei cantieri, con un sistema informativo che genera (esattamente come accade specularmente nella "colorazione" delle Regioni e nella mappatura dei divieti) aggiornamenti continui ingestibili per l'autotrasporto, con mezzi bloccati sulle strade, un'impossibilità generalizzata a pianificare le consegne della merce e danni ormai incalcolabili ai traffici portuali e al sistema logistico.