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06 novembre 2025, Aggiornato alle 15,55
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Logistica

Tempi d'attesa per carico e scarico merci, interviene il Mit

I chiarimenti ministeriali arrivano dopo cinque mesi di dibattito tra i soggetti interessati. Fai soddisfatta. Uggè: "La norma avvia una contrattazione equilibrata tra le parti"


L'art. 4 del decreto legge 73/2025 dello scorso maggio va a modificare l'art.6 bis del decreto 286/2005. Riguarda l'applicazione delle norme sulla disciplina dei tempi di carico e scarico delle merci. Una norma fortemente voluta dal mondo dell'autotrasporto per regolamentare l'attività in considerazione dei problemi che gli autisti rilevano nei viaggi e che si ripercuotono sugli orari e soprattutto sui tempi morti. Un esempio può essere rappresentato dalle lunghe ore in fila per accedere ai terminal portuali, oppure per magazzini non pronti per carico e scarico delle merci, siano essi in aree interportuali o aziende private.

Da maggio una serie di quesiti da parte degli attori interessati (agenti marittimi, spedizionieri, terminalisti, logistici e autotrasportatori soprattutto) ha fatto sì che attorno alla materia si instaurasse un dibattito in ogni evento possibile. Fatto è che lo scorso 4 novembre è lo stesso ministero delle Infrastrutture e trasporti (Mit) a scendere in campo con una nota chiarificatrice sui punti più controversi: franchigia e indennizzi con relative modalità di attuazione.

La nota del ministero è stata successivamente commentata dalla FAI-Conftrasporto per i suoi associati che sostanzialmente appare soddisfatta per i chiarimenti. «La norma sulla remunerazione dei tempi di attesa al carico e allo scarico - commenta Paolo Uggè, presidente FAI - contenuta nel decreto infrastrutture è molto positiva perché interviene sul principio che non si possono scaricare solo sull'autotrasportatore le inefficienze della catena logistica. Il chiarimento opportuno del ministero - conferma Uggè - fornisce indicazioni ancora più specifiche per far funzionare la norma e ribadisce, per alcuni aspetti, la possibilità di definire contrattualmente tra le parti le condizioni economiche ed operative per gestire al meglio e trovare un equilibrio che valorizzi al meglio la disposizione normativa».

Il giudizio, positivo, arriva anche dagli spedizionieri doganali di Napoli. «Il chiarimento del Ministero in merito ai tempi di carico e scarico merci - conferma Augusto Forges Davanzati, presidente Assospena -  ci sono parsi opportuni e necessari per sgomberare il campo dagli equivoci che si stavano venendo a creare. Il Ministero ha sostanzialmente chiarito che la franchigia di 90 minuti non comprende lo scarico o il carico del mezzo di trasporto ma soltanto i tempi di attesa. A questo proposito ritengo che andrebbe approfondita la questione delle attese per motivi non riconducibili al committente o al caricatore/ricevitore, come ad esempio nel caso delle congestioni negli snodi logistici (porti e aeroporti), poiché anche questo aspetto potrebbe generare malintesi. Ad ogni modo - conclude Forges - come anche suggerito dal Ministero, assume fondamentale importanza il contratto, che deve essere quanto più dettagliato ed esaustivo possibile anche in relazione a tutte le fasi intermedie del trasporto».

Anche Assiterminal (terminalisti portuali) appare orientata in positivo sul chiarimento ministeriale. «L'applicazione delle franchigie e relativi indennizzi a garanzia della continuità del servizio di autotrasporto - dichiara Tomaso Cognolato, presidente di Assiterminal - chiarisce inequivocabilmente che i 90 minuti di franchigia si applicano  solo ai tempi di attesa e non comprendono il tempo materiale impiegato per caricare o scaricare la merce, come richiesto e indicato anche da Assiterminal nel corso delle interlocuzioni con il Ministero». «In questi mesi - chiarisce Cognolato -  alcune sigle rappresentanti il mondo dell'autotrasporto avevano fornito indicazioni diverse ai loro associati creando confusione e potenziali contenziosi, mentre ampia parte del cluster logistico si era posta come obiettivo quello di concentrarsi sull'efficientamento della filiera e del rapporto committente / vettore cercando di non alimentare contrapposizioni».