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29 marzo 2024, Aggiornato alle 14,44
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Cna Fita attende "chiari segnali" dal governo Monti

Con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, una disanima sullo stato dell'autotrasporto. Costi minimi, caro-gasolio, caro-pedaggi e accesso alla professione in cima all'agenda


Con una lettera indirizzata al governo, il sindacato degli autotrasportatori Cna-Fita invita il governo di Mario Monti a dare "chiari segnali" di vicinanza al settore. Soprattutto chiari segnali «di discontinuità – si legge in una nota - rispetto alla precedente gestione che su temi cruciali per l'autotrasporto non ha saputo dare risposte certe e puntuali».
In cima all'agenda il caro-gasolio – su cui si chiede una "seria liberalizzazione della rete nazionale di distribuzione" - l'accesso alla professione ma soprattutto i costi minimi di sicurezza. «Dopo averli attesi garantendo una responsabile pace sociale – spiega l'associazione di categoria - la legge non viene fatta rispettare e soprattutto nessuno sforzo concreto è stato fatto per rendere effettivamente efficace un impianto sanzionatorio che colpisca le inadempienze della committenza».
«Sui pedaggi – continua Cna Fita - ci auguriamo di non dover assistere a gennaio all'ennesimo aumento imposto da concessionari iper-tutelati e incapaci di fornire servizi nella media europea. Sul caro traghetti la risposta di "mercato" è stata la spartizione di Tirrenia e il raddoppio delle tariffe». Per questo «rimettere l'Europa al centro dell'azione politica del nostro paese significa oggi più che mai consentire ai nostri imprenditori di poter ricercare sul mercato il miglior prezzo e non condizioni economiche stabilite da cartelli oligopolisti».