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07 dicembre 2024, Aggiornato alle 18,58
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Catania, il traghetto che osserva i cetacei

Prosegue la campagna di monitoraggio nel Mediterraneo centro-occidentale a bordo del traghetto Grimaldi "Catania". Da luglio i biologi marini di Ispra e Ketos hanno avvistato più di mille esemplari tra delfini, tartarughe e capodogli

Grazie all'accordo sancito con il Dipartimento Difesa della Natura dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), e con l'Associazione Culturale Scientifica Ketos, dallo scorso luglio Grimaldi Lines contribuisce attivamente alla campagna monitoraggio dei cetacei nel Mediterraneo centro-occidentale, mettendo a disposizione di ricercatori e biologi marini il traghetto "Catania", impiegato sulla rotta Civitavecchia-Catania.
Il traghetto ospita regolarmente i ricercatori Ketos che lavorano sul ponte di comando della nave registrando i dettagli di ogni avvistamento su un database nazionale, al fine di approfondire le conoscenze della popolazione dei cetacei dei mari dell'Italia meridionale.
Sin dal primo imbarco a bordo della "Catania", i risultati dello studio sono stati positivi: si è infatti registrato l'avvistamento di ben sei specie di cetacei, oltre ad una trentina di segnalazioni della tartaruga marina Caretta Caretta. Tra le specie avvistate il piccolo delfinide stenella striata (Stenella coeruleoalba), i delfinidi della specie tursiope (Tursiops truncatus), esemplari di capodoglio (Physeter macrocephalus) e di balenottera comune.
Per lo staff Ketos il traghetto si è rivelato un'ottima piattaforma di osservazione, avendo registrato in soli due mesi l'avvistamento di circa un migliaio di esemplari. La grande ampiezza del ponte di comando e la sua notevole elevazione sul livello del mare sono caratteristiche che giocano un ruolo fondamentale sulla visibilità.
Il presidente e responsabile dei progetti di ricerca di Ketos, Letterio Mario Tringali, aggiunge: «Possiamo monitorare i trend di abbondanza relativa, distribuzione e uso di habitat delle popolazioni di cetacei correlandoli con i parametri ambientali (es. temperatura, clorofilla, correnti) e antropogenici (traffico marittimo) in una delle regioni marine tra le meno conosciute in Italia. Il progetto prevede inoltre di mappare le aree ad alta densità di cetacei lungo le principali rotte marittime per limitare i rischi di collisione tra le navi e le grandi balene.
«È importante per il Gruppo Grimaldi poter contribuire e sostenere attivamente programmi di salvaguardia della fauna e flora marina nel Mediterraneo» afferma Francesca Marino, responsabile passeggeri del Gruppo Grimaldi. «Il Gruppo da sempre agisce nel rispetto dell'ambiente e del risparmio energetico, e dunque siamo lieti di collaborare in attività che contribuiscono alla protezione dei cetacei che abitano nei nostri mari» conclude Marino.
Infine va ricordato che il progetto ha anche un'importante valenza formativa con il tutoraggio di diverse tesi di laurea e la formazione di osservatori specializzati nell'avvistamento di cetacei e competenza nella navigazione marina come previsto dal Regolamento 812/2004 dell'Unione Europea.