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03 maggio 2024, Aggiornato alle 16,47
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Politiche marittime

Caronte & Tourist introduce la "carriera alias" per i dipendenti transgender

Un protocollo sulla scia di quelli attivi in scuole e università, che permette a chiunque, in ambito lavorativo, si essere chiamato col proprio nome di orientamento di genere

(Martin Howard/Flickr)

Il gruppo Caronte & Tourist ha avviato una nuova forma di tutela per i dipendenti transgender. "Carriera Alias", un protocollo che tutelerà i dipendenti transgender o cha hanno avviato un percorso di varianza di genere «e che permetterà loro - spiega la compagnia armatoriale siciliana in una nota - di essere riconosciuti e nominati nell'ambito lavorativo con il nome d'elezione, un alias appunto, coerente con l'identità di genere espressa».

La carriera alias si affianca a quella anagrafica (giuridicamente necessaria per la regolare la gestione del rapporto di lavoro) e ha valore nel circuito interno delle attività dell'azienda e delle relazioni lavorative. Per fare un esempio, l'alias potrà essere utilizzato nell'indirizzo di posta elettronica, nel cartellino di riconoscimento, nelle eventuali tabelle di turno orari, nelle targhette delle stanze d'ufficio, nelle divise e così via. Verranno attivati, inoltre, anche servizi igienici "gender neutral". La nuova carriera potrà essere attivata in maniera riservata e non sarà richiesta alcuna certificazione medica o legale. Potrà essere sospesa in qualsiasi momento e godrà del supporto dell'ufficio del personale e della "Consigliera di fiducia" del Gruppo. 

Il protocollo, in assenza di una specifica legislazione in Italia, si rifà alle molteplici procedure attivate negli anni da tante scuole e università italiane e, più di recente, recepite da alcuni contratti statali e privati. «L'approvazione del regolamento rappresenta un impegno di civiltà e un'opportunità significativa di crescita culturale per la nostra comunità lavorativa», affermaTiziano Minuti, HR manager e responsabile della comunicazione di Caronte & Tourist. «Attraverso l'identità alias - continua - chi non si riconosce nel suo genere di nascita esprime la libertà e il diritto ad essere riconosciuto attraverso un nome alternativo. Lo scopo principale è eliminare i disagi e le sofferenze che potrebbero derivare da una mancanza di riconoscimento oltre che un'importante azione di schermo a ogni forma di bullismo e discriminazione sul luogo di lavoro. Il tema è assai delicato e sensibile. Ci sembrava per questo doveroso oltre che opportuno prepararci ad accogliere un'eventuale futura istanza da parte dei nostri dipendenti. Il nome è un diritto costituzionale così come quello all'autodeterminazione e alla riservatezza. Sono diritti che vanno riconosciuti, rispettati e tutelati ancor prima che il cambiamento di genere sia ufficializzato su una carta d'identità.

Tag: lavoro