|
adsp napoli 1
26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Politiche marittime

Caro soste container, FMC Usa: non è colpa degli armatori

Almeno negli Stati Uniti, stabilisce la Federal Maritime Commission, l'aumento di "demurrage" e "detention" è dovuto ad altri fattori, come la congestione dei porti

Daniel B. Maffei, presidente della Federal Maritime Commission

a cura di Paolo Bosso

Il grande aumento dei costi di sosta dei container che ha caratterizzato il 2020 non è stata una speculazione delle compagnie marittime, almeno negli Stati Uniti. Lo ha stabilito la Federal Maritime Commission (FMC), dopo un'indagine avviata lo scorso anno che ha riguardato anche i costi dei noli marittimi.

L'aumento delle spese di controstallie (demurrage) e di sosta (detention) non è recente ma va avanti da diversi anni. La controstallia è la tariffa che il commerciante paga per l'utilizzo del container all'interno del terminal oltre il periodo di franchigia, la sosta è la tariffa che il commerciante paga per l'utilizzo del container fuori dal terminal o dal deposito, oltre il periodo di tempo libero.

La conclusione della FMC è che il loro aumento è causato dalla situazione di mercato, dalla logistica: la congestione del trasporto, le lunghe attese fuori dai porti di navi e mezzi pesanti che hanno caratterizzato la fine del 2020 e parte del 2021, i ritardi nelle consegne e la carenza di materie prime. Anzi, le compagnie marittime in questo caso sono venute incontro.

«Il grande aumento delle spese di sosta e controstallie fatturate dai vettori è certamente preoccupante», afferma Daniel B. Maffei, presidente della FMC, «ma deve essere visto nel contesto della situazione generale di congestione nei porti statunitensi e nelle reti interne. Le compagnie marittime rinunciano anche a una percentuale molto più alta di tariffe», cosa che secondo Maffei dimostra che la pressione esercitata negli ultimi anni, soprattutto a partire dal 2020, per ridurre gli eccessi stanno dando i loro frutti. «Tuttavia – conclude - i risultati dell'audit mi dicono anche che abbiamo molta strada da fare e non dobbiamo rinunciare nemmeno ai nostri sforzi o ad altre regole sulle soste e le controstallie raccomandate».