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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Infrastrutture

Cagliari, PIFIM rinuncia alla gestione del Porto Canale

Preavviso di rigetto da parte dell'Autorità di sistema portuale, anche per i mancati requisiti del bando. Si raffredda il rilancio del Cagliari International Container Terminal

La banchina del Cagliari International Container Terminal

PIFIM rinuncia alla gestione del Porto Canale di Cagliari. La proposta della società di diritto inglese, resa nota ad agosto, rappresentava l'unico acquirente del bando dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) della Sardegna lanciato a dicembre 2019 e prorogato diverse volte per via della pandemia. Vedeva anche l'avvalimento con la Port of Amsterdam international.

È di questa mattina il preavviso di rigetto, firmato dal presidente dell'Adsp, Massimo Deiana. La ragione è «il mancato soddisfacimento di gran parte dei requisiti fondamentali stabiliti dalla call internazionale lanciata nel dicembre 2019. E, aspetto non secondario, in conseguenza della nota inviata alla Adsp nella tarda serata di giovedì 19 novembre, nella quale, la stessa società ha formalizzato una sostanziale rinuncia al prosieguo dell'iter della propria istanza», scrive l'autorità portuale in una nota. Si raffreddano le prospettive di rilancio del polo di trasbordo, con la cassa integrazione della Cagliari International Container Terminal (CICT) scaduta a settembre lasciando 200 lavoratori disoccupati. Entro il 9 dicembre la società potrà, se ancora interessata, presentare controdeduzioni.

«In pieno spirito di collaborazione e buona fede – continua l'Adsp .- sono state intense, continue e corpose le interlocuzioni tra AdSP e PIFIM, dirette ad acquisire le necessarie integrazioni documentali sugli aspetti demaniali, giuridici, tecnici, operativi, occupazionali e promozionali richiesti dalla manifestazione di interesse internazionale lanciata dall'AdSP lo scorso anno. Tentativi che non sono serviti a colmare le numerose lacune emerse dalla valutazione della proposta presentata da Pifim LTD». 

«Fatta salva la fisiologica prudenza ed il dovuto riserbo richiesto in queste circostanze, non nascondo che ci aspettavamo un finale diverso e sicuramente più positivo per la call internazionale volta a stimolare proposte di rilancio futuro del Porto Canale e del transhipmentÏ, commenta Deiana. «Insieme alla commissione tecnica, che da subito si è attivata per studiare ed analizzare tutte la documentazione, abbiamo portato avanti una serrata interlocuzione con la società istante per ottenere le necessarie integrazioni documentali. Tentativi ai quali non sono seguite risposte esaustive tali da consentire di mantenere in piedi il procedimento. In aggiunta, aspetto che mi stupisce e che stento a comprendere, è intervenuta, a poche ore dall'incontro definitorio fissato per il 20 novembre, una nota con la quale la stessa società ha comunicato di rinunciare al prosieguo dell'iter, motivandolo con una presunta incompatibilità dei propri piani industriali con l'ipotesi ventilata dal Ministero dello sviluppo economico di istituire un'agenzia per il lavoro portuale a sostegno degli ex dipendenti CICT. Siamo pronti a prendere in considerazione sia le eventuali controdeduzioni della PIFIM, sia potenziali nuove interlocuzioni con altri soggetti interessati ad investire sul Porto Canale per il rilancio di un settore che, alla luce delle nuove prospettive del trasporto merci generate dalla pandemia e delle proiezioni di netta ripresa sul 2021, ha ancora molto da offrire in termini di ricaduta economica ed occupazionale per l'Isola».