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10 maggio 2025, Aggiornato alle 07,48
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Infrastrutture

Bruxelles identifica 42 porti chiave italiani

Si inseriscono in una rete europea che ne include 319 in totale. La Commissione Ue calcola che incrementando l'efficienza di tutti si risparmierebbero 10 miliardi l'anno


Bruxelles identifica nel Vecchio Continente 319 porti ritenuti fondamentali per lo sviluppo del mercato interno. Secondo la Commissione Ue, se si incrementa l'efficienza di questi scali, si possono risparmiare ben 10 miliardi di euro entro il 2030. L'Italia, rileva il Secolo XIX, è il secondo paese con 42 porti - e non 39 come riferisce la Commissione in un comunicato - subito dopo la Gran Bretagna (43), e dovrebbe essere uno degli stati membri che maggiormente trarranno beneficio dal pacchetto di proposte attualmente in discussione in sede comunitaria. L'Italia figura infatti nella top 20 dei porti cargo con Genova (al 13° posto) Trieste (14°) e Taranto (16°) per tonnellate movimentate nel 2011. I primi tre sono Rotterdam, Anversa, e Amburgo, che da soli assorbono il 5% di tutti i traffici marittimi verso l'Europa, che importa via mare ben il 74% della merce extra-Ue.

Europe's Seaports 2030: Challenges AheadEurope's Seaports 2030: Challenges Ahead

La lista dei 319 porti 

I 42 porti italiani sono: Ancona, Falconara, Augusta, Bari, Brindisi, Cagliari, Carloforte, Chioggia, Civitavecchia, Gaeta, Gela, Genova, Gioia Tauro, Golfo Aranci, La Maddalena, La Spezia, Livorno, Marina di Carrara, Messina, Milazzo, Monfalcone, Napoli, Olbia, Palau, Palermo, Piombino, Porto Levante, Porto Torres, Portoferraio, Portovesme, Ravenna, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Fiumicino, Savona, Siracusa, Taranto, Trapani, Trieste, Venezia, Padova.

Così la Commissione europea avvia un call for proposal in cui raccogliere linee guida e modifiche legislative per spingere gli operatori portuali ad ammodernare servizi e infrastrutture fornendo loro anche maggiore autonomia finanziaria. Il 74% delle merci arriva o parte dall'Europa via mare e un quinto di queste transita per soli tre porti: Rotterdam, Amburgo e Anversa. Questo squilibrio tra le prestazioni portuali comporta una congestione, con costi supplementari per caricatori, operatori di trasporto e consumatori. Le nuove proposte consentirebbero di risparmiare fino a 10 miliardi di euro entro il 2030 e contribuirebbero a sviluppare nuovi collegamenti marittimi a corto raggio.

«Possediamo alcune delle migliori infrastrutture portuali del mondo – ha detto Siim Kallas, vicepresidente della Commissione e Commissario per la mobilità e i trasporti - occorre preservarle, ma siamo di fronte a forti difficoltà in termini di congestione, aumento del traffico e investimenti. Dobbiamo far sì che anche altri porti dispongano di infrastrutture dello stesso livello».

La Commissione propone procedure più trasparenti e aperte per designare i fornitori di servizi portuali, inoltre la normativa impedirà eventuali abusi tariffari da parte degli operatori con diritti esclusivi. In un'ottica di maggiore attenzione alla clientela, la proposta introduce un comitato consultivo degli utenti portuali – i dettagli saranno sviluppati a livello locale, in modo che le comunità portuali possano fruire di un migliore coordinamento e di un ambiente più sano per le imprese.

Sempre nell'ottica di una maggiore efficienza, entro l'estate la Commissione presenterà proposte intese a ridurre la burocrazia e le formalità amministrative nei porti. L'iniziativa rientra nell'azione chiave sul trasporto marittimo che figura nell'Atto per il mercato unico II che la Commissione ha adottato nell'ottobre 2012. La proposta deve essere approvata dal Parlamento europeo e dagli Stati membri prima di essere adottata secondo la procedura legislativa ordinaria.