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04 ottobre 2024, Aggiornato alle 15,38
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Bisogna accelerare la vaccinazione dei marittimi

Lo chiede quasi tutti i giorni, ai governi e alla comunità internazionale, l'International Chamber of Shipping. In Italia lo fanno Confitarma e Assarmatori. Intanto qualcosa si sta muovendo

(Commander, U.S. Naval Forces Europe-Africa/U.S. 6th Fleet)

a cura di Paolo Bosso

Un piano vaccinale per i marittimi di tutto il mondo, da fare nei porti dove approdano. In occasione della Giornata del Marittimo, che si celebra oggi, Confitarma e Assarmatori tornano ad auspicare a breve l'avvio di un coordinamento internazionale per immunizzare una categoria che da oltre un anno lavora in condizioni critiche, non solo per i rischi di contagio ma per le difficoltà, se non impossibilità, di effettuare i cambi di equipaggio, di tornare a casa, di raggiungere la nave. L'anno scorso sono stati coinvolti fino a 400 mila lavoratori, oggi dovrebbero essere circa la metà quelli ancora in difficoltà, e sono tanti. «Lavoratori chiave che hanno prestato instancabilmente la loro attività a bordo delle navi al fine di garantire la piena operatività della catena logistica mondiale, la continuità territoriale da e per le isole nonché la ripresa dell'industria del turismo», scrivono in una nota le due associazioni armatoriali italiane.

L'International Chamber of Shipping preme da tempo per accelerare la campagna vaccinale dei marittimi. In Italia qualcosa si sta muovendo. La prima è stata a fine maggio la Regione Campania, praticamente la prima regione di provenienza dei comandanti italiani, con una serie di open day dedicati. Il 28 giugno ci sarà qualcosa di simile nel porto di Bari. Presto dovrebbero seguire sempre più iniziative del genere. Per l'iniziativa di Bari dei prossimi giorni Assarmatori e Confitarma «ringraziano la struttura commissariale per l'emergenza Covid 19, il ministero della Salute, il ministero delle Infrastrutture e le Capitanerie di Porto, per l'encomiabile lavoro svolto allo scopo di finalizzare l'attuazione del Piano in linea con quanto da tempo proposto dalle due associazioni insieme alle organizzazioni sindacali».

La vaccinazione dei marittimi dovrebbe concretizzarsi nei porti di approdo, tramite "open day" o strutture ricettive pianificate, in coerenza, spiegano Assarmatori e Confitarma, con la risoluzione adottata ad aprile dallo Special Tripartite Commitee dell'Organizzazione mondiale del lavoro, «che ha raccomandato agli Stati membri di adottare un approccio condiviso per giungere in tempi rapidi alla vaccinazione di tutto il personale marittimo». 

Nel frattempo, sempre oggi, i Porti di Venezia e Chioggia, con il benestare della Capitaneria di Porto e la collaborazione della comunità portuale, aderiscono a #ShoutOutForSeafarers, la campagna lanciata dall'International Chamber of Shipping  e dalla comunità armatoriale internazionale per sensibilizzare sulla necessità di accellerare e pianificare la vaccinazione dei marittimi contro il Sars - Cov 2. A supporto dell'iniziativa di sensibilizzazione, anche in virtù della collaborazione dell'agenzia marittima Fratelli Cosulich, Fulvio Lino di Blasio, presidente dell'Autorità portuale di Venezia e Chioggia, è salito a bordo della nave Ef Emira di Cosco Shipping, ormeggiata al terminal Vecon, proveniente dal Pireo e battente bandiera delle Isole Marshall, dov'è stato accolto dal comandante Bartolome Michael Baling e dall'equipaggio. A mezzogiorno di oggi la nave, insieme a molte altre ormeggiate, ha suonato la sirena in segno di solidarietà ai marittimi. Con loro, tra gli altri, anche la flotta dei Rimorchiatori Riuniti Panfido.

Lo scorso anno, prima di #ShoutOutForSeafarers c'era stata un'iniziativa simile, ma per sensibilizzare l'opinione pubblica e i governi sul problema del cambio di equipaggi. A distanza di un anno, il numero di marittimi colpiti dalle restrizioni sanitarie, dall'imbossibilità di raggiungere casa a fine turno o di raggiungere la nave per cominciarlo, si è dimezzato a 200 mila. Tuttavia, a causa di nuove varianti del virus, provenienti soprattutto dall'India, in molti paesi si sta assistendo al reinserimento di divieti di viaggio per i marittimi. È quindi è ancora più importante immunizzare il personale navigante, visto che oltre la metà della forza lavoro marittima internazionale, all'incirca un milione di persone, proviene da paesi in via di sviluppo che hanno scorte limitate di vaccini.

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