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28 aprile 2024, Aggiornato alle 12,32
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Azzarà, l'appello di Gioia Tauro

L'Authority calabrese chiede di "mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica" sul caso del volontario italiano rapito in Darfur. Nel 2004 Francesco Azzarà ha lavorato presso il porto 


L'Autorità portuale di Gioia Tauro esprime la propria preoccupazione per Francesco Azzarà, il giovane calabrese volontario di Emergency catturato il 14 agosto a Nyala nel sud del Darfur.
Giovanni Grimaldi, presidente dell'Authority calabrese, e il segretario generale Salvatore Silvestri, hanno manifestato "la propria vicinanza per contribuire a mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica e delle Istituzioni, impegnate a riportare Francesco a casa".
Diverse le iniziative-appello dello scalo: nel sito internet del porto calabrese è apparso un messaggio a sostegno dell'operatore di Emergency diffuso attraverso la pubblicazione di un banner al centro dell'homepage. Infine nell'ingresso principale del porto è stato affisso uno striscione (nella foto) che riproduce la foto del ragazzo.
Azzarà nel 2004 ha lavorato nel porto di Gioia Tauro, occupandosi dell'organizzazione dei turni di arrivo e partenza delle grandi navi container.