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19 aprile 2024, Aggiornato alle 10,23
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Infrastrutture

Avenir Accolade, prima gasiera LNG della Sardegna

Approdata stamattina al porto di Oristano nel nuovo terminal Higas, inaugura un potenziale polo di approvvigionamento per le navi ibride del Mediterraneo

Taglio del nastro davanti la Avenir Accolade

Con l'arrivo della gasiera Avenir Accolade, la Sardegna inaugura il primo rifornimento via mare di gas naturale liquefatto (LNG). L'unità è approdata stamattina intorno alle 8 al porto di Oristano-Santa Giusta, accolta dal presidente della Regione, Christian Solinas, dal viceministro dello Sviluppo econoico, Alessandra Todde, dal presidente di Higas, Roberto Madella, e dal presidente dell'Autorità di sistema portuale della Sardegna, Massimo Deiana.

Mensile, in questa prima fase, la frequenza di scali delle navi gasiere previsti. Periodicità che potrebbe aumentare a seonda della richiesta di approvvigionamento. 

Un evento che ha una sua simbologia, perché potrebbe inaugurare un polo di approvvigionamento strategico di questo tipo di combustibile, destinato a crescere sensibilmente negli anni, anche se non è ancora chiaro in che modo per il trasporto marittimo, se solo come materia da trasportare o anche come carburante da utilizzare.

Avenir Accolade è una gasiera classe small scale, costruita dal cantiere cinese Keppel Offshore & Marine di Nantong e varata a marzo scorso. Giunta nel Mediterraneo a metà maggio, prima di arrivare a Oristano si è rifornita del carico al floating storage regasification unit (deposito galleggiante) presso l'isola di Krk in Croazia. Nel terminal dedicato dello scalo sardo ha immesso circa 7 mila metri cubi di gas naturale liquefatto, che saranno gestiti da Higas, giovane società che unisce tre aziende: Avenir LNG, Gas&Heat e CPL Concordia.

Grazie anche alla collaborazione dell'Autorità portuale, della Capitaneria e del Consorzio Industriale Provinciale di Oristano, vengono utilizzati, per la prima volta per Oristano, serbatoi criogenici, i preferiti per costo e sicurezza per stoccare questo tipo di liquido.  L'impianto Higas è strutturato in 6 serbatoi modulari che contengono il gas a una temperatura pari di meno 162 gradi, rinforzati con doppia parete per contenere eventuali perdite. Semmai la nave dovesse perdere liquido in fase di scarico, un liquido di questo tipo, a questa temperatura, evaporerebbe immediatamente senza lasciare particolari tracce.

Cosa farà Oristano con il gas naturale liquefatto? Sicuramente bunkering, per tute le navi ibride che transitano nel Mediterraneo. Poi ci sarebbe la possibilità di utilizzarlo come approvvigionamento energetico per l'isola, trasportadolo con autobotti; infine, alimentare direttamente il metanodotto nel versante Ovest della dorsale sarda. 

«È un percorso iniziato nel 2014, culminato lo scorso 26 Aprile con l'ottenimento dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio del deposito costiero di Higas, della capacità di 9 mila metri cubi», spiega il presidente di Higas, Roberto Madella, «è un passo decisivo verso la completa funzionalità dell'impianto che potrà iniziare a svolgere l'attività commerciale a pieno servizio entro la metà di giugno. Ora ci attende una nuova sfida: la conversione dei consumi energetici a favore dell'LNG. Contiamo ancora una volta nella collaborazione degli abitanti dell'isola che potranno beneficiare, fin da ora, dei vantaggi tecnici economici ed ambientali conseguenti all'uso del metano». 

Per Deiana l'evento rappresenta «il salto definitivo di qualità del sistema portuale sardo verso una dimensione green europea. Un risultato eccezionale che, nel più proficuo spirito di collaborazione tra il nostro Ente, La Regione Autonoma della Sardegna, la società Higas la Capitaneria ed il Consorzio Industriale di Oristano, abbiamo raggiunto in tempi record. Un primo scalo sardo è, quindi, ufficialmente già pronto a soddisfare la richiesta di LNG da parte delle numerose compagnie armatoriali che, negli ultimi anni, stanno investendo nella realizzazione di navi green. Una realtà forte di una posizione baricentrica che, sono certo, conferirà alla Sardegna un ruolo strategico per il bunkeraggio nel Mediterraneo e, allo stesso tempo, contribuirà ad un'accelerazione nel tanto atteso processo di metanizzazione dell'isola».

Tag: sardegna - lng - ambiente