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07 novembre 2024, Aggiornato alle 16,38
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Politiche marittime

Autoproduzione, Salvini: "Non c'è alcuna liberalizzazione"

Intervenendo a un question time al Senato, il ministro delle Infrastrutture ribadisce la disciplina in materia, che limita fortemente le compagnie marittime per tutelare il lavoro portuale

Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a question time del Senato, 2 ottobre 2024 (youtube/Pupia News)

«La giurisprudenza non afferma alcun diritto delle imprese di navigazione all'autoproduzione con personale di bordo, confermando che [per l'attività] deve essere utilizzato personale di terra. Non c'è nessuna liberalizzazione sul rizzaggio e derizzaggio né sarebbe possibile, tenuto conto dei vincoli normativi». Lo ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, durante un question time tenutosi mercoledì scorso al Senato. 

L'attività a cui si fa riferimento è l'autoproduzione portuale, ovvero la possibilità per l'armatore di utilizzare personale di bordo per le attività portuali di terra legate all'arrivo e alla partenza come il rizzaggio e derizzaggio. Modificata nel 2020 per fronteggiare l'emergenza Covid, l'articolo 16 della legge 84/94 prevede l'autoproduzione solo qualora non fosse possibile soddisfare la domanda di svolgimento di operazioni portuali mediante le imprese autorizzate al rifornimento di lavoro portuale temporaneo. Per essere autorizzata all'autoproduzione la nave, e quindi la compagnia marittima, deve ovviamente soddisfare una serie di requisiti.

Una serie di recenti sentenze e interpellanze hanno ulteriormente regolamentato l'autoproduzione, come quella del Consiglio di Stato del 2020 e l'interpellanza del Comando delle Capitanerie di porto del 2023 in risposta a una richiesta indiretta di Caronte&Tourist a Lampedusa. Nella sostanza, queste precisazioni hanno sottolineato in primo luogo i contenuti normativi di base – cioè che l'autoproduzione è lecita solo se mancano i portuali a terra – e in secondo luogo che l'equipaggio di bordo impiegato per l'autoproduzione deve essere esclusivamente dedicato a queste operazioni e non può essere parte del personale marittimo, quello contenuto nella tabella di armamento della nave. Infine, il  CCNL di settore può stabilire una quota a favore del personale di terra dedicato all'autoproduzione.

«Il ministero delle Infrastrutture, insieme alle autorità di sistema portuale – conclude Salvini - continuerà a monitorare la corretta disciplina sulle operazioni portuali perché da queste regole dipende lo sforzo comune a tutelare le prospettive occupazionali del lavoro portuale, nonché la qualità e la sicurezza dei relativi servizi».

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