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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Assiterminal e Assologistica: "Ristori 2020 parziali e frammentati"

In una lettera al governo, le associazioni denunciano i ritardi e l'eterogeneità delle disposizioni delle autorità di sistema portuale

(Frans Berkelaar/Flickr)

I ristori 2020 per i terminal portuali tardano ad arrivare. Lo denunciano Assiterminal e Assologistica che insieme rappresentano quasi il 90 per cento degli operatori di questo tipo. In un'istanza formalizzata al ministero delle Infrastrutture stigmatizzano la «parziale e frammentata applicazione» dei conguagli economici per i poli merce e passeggeri dei porti italiani, che prevedono da parte delle autorità di sistema portuale la riduzione dell'importo del canone concessorio a fronte di una riduzione di fatturato superiore al 20 per cento. Inoltre, il governo, ma anche la Commissione europea, sono in ritardo nel rendere disponibili le risorse economiche del fondo istituito in legge finanziaria a favore dei terminal passeggeri.

L'azione delle autorità portuali alle disposizioni dell'art. 199 del dl 34/20 – quello che avvia i ristori – è stata eterogenea, spiegano le due associazioni, anche alla luce del successivo decreto ministeriale attuativo e dalla decisione in Conferenza dei presidenti delle Adsp dello scorso novembre di un'ulteriore franchigia del 20 per cento, «che rende ancora più attenuata una forma di ristoro già contenuta nella sua potenziale efficacia. Sembra paradossale che a quattro mesi dall'inizio del 2021, che peraltro sta riproponendo impatti devastanti sul settore crocieristico, si debba ancora discutere di questi temi».

La conseguenza di questa situazione è che potrebbe aprirsi una stagione di ricorsi da parte dei terminalisti portuali, complicando ulteriormente le cose. Assiterminal e Assologistica chiedono al ministero delle Infrastrutture «di agire per aiutarci a chiudere i temi del 2020, garantendo semplicemente uniforme ed esaustiva applicazione nonchè esigibilità di quanto previsto dalle norme». Si chiede «maggiore chiarezza e semplificazione dei ruoli degli interlocutori istituzionali, tempestività di esecuzione delle norme e una rinnovata relazione tra gli stakeholder, che identifichi nel privato un partner e non un mero destinatario di regole che spesso si sovrappongono pure».