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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Assiterminal chiede centralizzazione ristori terminal portuali

Becce denuncia l'assenza dei tagli ai canoni di concessione previsti dal decreto Ristori. L'iniziativa affidata alle singole autorità di sistema portuale

(Hans Permana/Flickr)

Una pianificazione centralizzata da parte del ministero dei Trasporti per ristorare i terminal portuali, intervenendo sul taglio dei canoni di concessione. Ma velocemente, senza andare in ordine sparso lasciando l'iniziativa alle singole autorità di sistema portuale. Lo chiede Assiterminal, nel corso di un convegno tenutosi la settimana scorsa.

«Siamo ancora lontani da un risultato apprezzabile che peraltro è affidato alle singole autorità e non c'è un'iniziativa guida da parte del ministero delle infrastrutture», spiega il presidente Luca Becce. Nell'anno appena passato i terminal portuali italiani che movimentano merce hanno perso tra il 15 e il 20 per cento del traffico, fino a «situazioni estreme come quella dell'attività crocieristica, azzerata», ha affermato Becce.

Per gli operatori del terminal ro-ro, container o delle stazioni marittime, tra gli altri, il governo ha previsto una serie di agevolazioni  - inserite nel decreto "Ristori" – come la riduzione del canone di concessione, che dovrebbe avere una franchigia del 20 per cento. Questo significa che «chi ha perso il 21 per cento  dei volumi e del fatturato rispetto all'anno precedente avrebbe una riduzione dell'1 per cento. È una soluzione che ci lascia un po' perplessi: perdere il 20 per cento dei volumi e del fatturato é pesante, ma almeno è una regola uguale per tutti».

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Tag: porti - economia