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02 novembre 2024, Aggiornato alle 18,30
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Politiche marittime

Arruolamento estero, Confitarma chiede legittimità

Nell'ambito della proposta della "legge Malan" l'associazione ha presentato in Senato una serie di istanze su dismissione di bandiera, cuochi di equipaggio e ipoteca navale

(Willy Verhulst/Flickr)

Il generalizzato livellamento dei costi di costruzione ed esercizio della nave - tra rifornimento, oneri fiscali e contributivi - insieme all'imminente estensione dei benefici previsti dal Registro Internazionale alle bandiere dell'Unione europea e dello Spazio economico europeo, rendono oggi impellente la semplificazione amministrativa e burocratica dell'ordinamento marittimo nazionale. Lo ha affermato Nicola Coccia, past president di Confitarma e coordinatore del Comitato Regole e Competitività dell'associazione, nel corso di un'audizione all'ottava commissione del Senato (Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica), tenutasi mercoledì scorso.

L'ambito è quello della proposta di legge n. 673 del senatore di Forza Italia Lucio Malan, in materia di modifiche all'ordinamento amministrativo della navigazione e del lavoro marittimo. Le istanze portate da Confitarma sono principalmente due. In primo luogo, la possibilità di avviare contratti di arruolamento all'estero, tramite consolato, senza ricorrere in sanzioni dalla Capitaneria una volta sbarcati in un porto italiano; poi, facilitare la dismissione temporanea di bandiera, il bareboat out, verso una bandiera Ue, senza presentare montagne di documenti. «Ormai da molto tempo, tutti i soggetti coinvolti, sia pubblici che privati, sono consapevoli di tale urgenza», ha affermato Coccia, «lo testimoniano i diversi progetti di legge in chiave di semplificazione del settore presentati negli anni in Parlamento ma anche l'importante lavoro di confronto svoltosi nell'ambito del "Tavolo mare", costituito dall'allora ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile a fine 2021. Purtroppo, però, tali preziose iniziative non hanno poi visto la luce. È arrivato il momento che dai buoni propositi si passi ai fatti concreti, se non vogliamo assistere al flagging out della flotta italiana verso registri navali più concorrenziali».

Infine, ci sono un'altra serie di proposte di semplificazione «per rendere le nostre imprese più concorrenziali», afferma Coccia: la semplificazione dell'iter formativo per conseguire la certificazione di cuoco equipaggio e le modifiche al Codice della Navigazione in materia di pubblicità dell'ipoteca navale e di consolidamento dell'ipoteca.

Per Confitarma le misure contenute nel DDL Malan, oltre a non comportare nella maggior parte dei casi ulteriori oneri a carico dello Stato, sono «misure di buon senso», volte, tra le altre, ad ammodernare l'ordinamento marittimo anche sul fronte della digitalizzazione e adeguare la normativa in materia al contesto istituzionale europeo.

Nell'era della digitalizzazione «risulta anacronistico - continua Confitarma - non consentire alle navi che operano stabilmente in porti esteri e che per lunghi periodi (anche fino a tre mesi) non trovano un consolato disponibile a regolarizzare i contratti di arruolamento (in quanto non esistente o per incompatibilità degli orari o in quanto consolato onorario privo delle funzioni necessarie) non possano ricorrere alla modalità digitale, incorrendo anche nel rischio di sanzioni da parte delle Capitanerie di porto al loro arrivo in porto italiano.

«Così com'è un controsenso che, a causa del mancato aggiornamento della normativa in materia, la procedura di dismissione temporanea di bandiera (bareboat out) verso una bandiera Ue, in quanto equiparata a una dismissione definitiva verso bandiera extra-Ue, sia molto più rigida di quella prevista per la dismissione definitiva verso il registro di uno Stato Membro, che richiede invece solamente la presentazione di una semplice istanza in Capitaneria.

«La competitività e il dinamismo delle imprese - ha concluso Coccia - sono strettamente collegati alla presenza di un contesto normativo che favorisca l'investimento, stimoli l'innovazione e incoraggi l'imprenditorialità. Siamo fiduciosi che il DDL n. 673 troverà rapida e concreta attuazione quale importantissimo primo passo per rilanciare la bandiera italiana – alla quale siamo profondamente legati e che cerchiamo di portare con orgoglio a poppa delle nostre navi – e continuare a contare, come Paese, nei consessi istituzionali internazionali».

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Tag: confitarma