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29 marzo 2024, Aggiornato alle 10,06
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Politiche marittime

Al porto di Livorno il vademecum per le emergenze

Stilato da autorità portuale, Capitaneria, 118 ed RLSS, è un progetto pilota nazionale per prevenire gli incidenti a bordo nave e in stiva

Una barella modello Toboga

Prevenire gli eventi incidentali e infortunistici a bordo nave e nelle stive, dando a ciascuna impresa portuale uno strumento operativo per la gestione delle attività di soccorso e recupero. È con questo obiettivo che l'Autorità di sistema del Tirreno Settentrionale, che fa capo al porto di Livorno, ha stilato nei giorni scorsi le linee di indirizzo per la gestione delle emergenze in ambito portuale.

Il vademecum, progetto pilota a livello nazionale, è stato illustrato oggi nella sala Ferretti della Fortezza Vecchia, a Livorno, alla presenza di molti operatori portuali e dei rappresentanti delle istituzioni che hanno partecipato alla realizzazione del documento. Vi hanno preso parte, infatti, oltre all'autorità portuale in qualità di coordinatore, la capitaneria, i vigili del fuoco, il servizio sanitario di emergenza 118, il dipartimento di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali e di sito produttivo, o RLSS.

Il documento va in sostanza ad integrare i piani di emergenza interni stilati dalle singole imprese. Non ha alcun vincolo di cogenza ma suggerisce agli operatori alcune best practice da adottare per ridurre i tempi di intervento ed evitare conseguenze più gravi. Andando nel dettaglio, le linee guida fotografano tutto il porto di Livorno (in una fase successiva sarà interessato anche lo scalo di Piombino), definendo le condizioni di accosto alle banchine da parte dei mezzi operativi; le procedure adottate dalle imprese in caso di emergenza; le possibili condizioni ambientali presenti a bordo e all'interno della nave sia in fase di carico che di scarico; il funzionamento e le caratteristiche delle barelle modello Toboga e delle celle porta persone. Viene inoltre stilato un piano di azione differenziato per tipologia di nave merceologica e, quindi, per difficoltà di accesso all'area di stiva. Infine, viene dedicato ampio spazio alla parte della formazione, in cui si fa riferimento all'importanza delle prove e delle simulazioni al fine di perfezionare di volta in volta le linee di indirizzo.

«La presenza di attori con particolare e specifica esperienza ha reso possibile offrire un contributo di notevole spessore alla produzione delle linee di indirizzo», ha commentato il presidente dell'autorità portuale, Luciano Guerrieri. «Una cosa non scontata, il buon rapporto con le istituzioni ci ha permesso di arrivare in tempi utili alla redazione di un documento importante come questo. Ora è opportuno pensare alla possibilità di organizzare, dopo l'estate, esercitazioni congiunte per affrontare ipotesi come quelle previste nelle linee guida», ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Livorno, Ugo D'Anna. 

Tag: livorno