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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Agroalimentare portuale, Patuanelli firma ultimo decreto

Stanziati 150 milioni in cinque anni per avviare nuovi contratti e sviluppare i mercati all'ingrosso. Il 40 per cento al Mezzogiorno

(cookbookman17/Flickr)

Il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha firmato il terzo e ultimo decreto che stanzia 150 milioni di euro per finanziare, dal 2022 al 2026, lo sviluppo della logistica agroalimentare basata sulla portualità.

Come spiega il dicastero, questo terzo decreto completa il panorama di attuazione di un piano finanziato dal PNRR, dopo quello del 13 giugno ("Contratti per la logistica agroalimentare, con beneficiari le imprese del settore") e del 5 agosto ("Ammodernamento dei mercati all'ingrosso con finalità di promozione della logistica agroalimentare").

Possono presentare la domanda di finanziamento le autorità di sistema portuale per un massimo di due progetti per soggetto richiedente. Il 40 per cento delle risorse è destinato al Mezzogiorno.

Ogni progetto di investimento dovrà avere un costo complessivo tra i 5 e i 20 milioni di euro, per un finanziamento massimo concedibile di 10 milioni. In alcune delle categorie di investimenti ammissibili, il contributo concesso non potrà essere superiore alla differenza tra i costi ammissibili e il risultato operativo dell'investimento (funding gap). Le agevolazioni saranno concesse a fondo perduto, nella forma della sovvenzione diretta, sulla base di una procedura di selezione valutativa a graduatoria.

Sono ammissibili a finanziamento i seguenti progetti:

• realizzare, rifunzionalizzare, ampliare, ristrutturare e digitalizzare aree, spazi e immobili connessi alle attività e ai processi logistici delle aree portuali;
• efficientare e migliorare la capacità commerciale e logistica attraverso interventi volti al potenziamento delle infrastrutture per il trasporto alimentare, anche al fine di ridurre i costi ambientali e le emissioni nel trasporto di materie prime, semilavorati e merci tra centri produttivi, centri logistici e mercati;
• migliorare l'accessibilità ai servizi hub e rafforzare la sicurezza delle infrastrutture portuali anche mediante l'utilizzo di tecnologie innovative e/o a 'zero emissioni';
• rafforzare i controlli merceologici volti a preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità e caratteristiche produttive, anche al fine di ridurre gli sprechi alimentari;
• ridurre gli impatti ambientali attraverso interventi di riqualificazione energetica e incrementare il livello di tutela ambientale.

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