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18 aprile 2024, Aggiornato alle 18,45
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Armatori - Infrastrutture

A Taranto l'ultimo viaggio dell'incrociatore Vittorio Veneto

La nave, in servizio dal 1969 al 2002, sarà demolita in Turchia. Ha diretto le operazioni il presidente dell'Unione Piloti

L'incrociatore Vittorio Veneto

Trainato dal rimorchiatore d'altura Sea Dream, l'incrociatore lanciamissili Vittorio Veneto, in servizio dal 1969 al 2002, ha oltrepassato le dighe del porto di Taranto per il suo ultimo viaggio alla volta del cantiere navale di Aliaga in Turchia, dove sarà demolito. Sfortunatamente, tutti i tentativi di trasformare l'ex ammiraglia della Marina Militare in un museo sono andati a vuoto, non solo per gli elevati costi legati alla rimozione dell'amianto presente a bordo ma anche per l'assenza di soggetti privati interessati a gestirlo.

Per effettuare la manovra di disormeggio dalla banchina presso la stazione cacciatorpediniere all'interno del Mar Piccolo, motivo per cui si è resa necessaria l'apertura del ponte girevole, sono intervenuti due rimorchiatori della società Rimorchiatori Napoletani di stanza nel porto di Taranto, il Galuzzo ed il Cheradi e sei ormeggiatori. A dirigere l'operazione è stato il pilota della locale corporazione, CLC Vincenzo Bellomo (presidente nazionale tra l'altro dell'Unione Piloti).

Costruita nei cantieri navali di Castellammare di Stabia, la nave Vittorio Veneto ha un ponte di volo largo 18,50 metri e lungo 48 metri. Indissolubilmente legata alla storia di Taranto che l'ha ospitata all'interno della sua base navale per circa cinquanta anni, molti la ricordano soprattutto quale protagonista, nell'estate del 1979, insieme ad altre unità della Marina Militare, del salvataggio dei cosiddetti "Boat People", migliaia di profughi fuggiti dal Vietnam a bordo di imbarcazioni improvvisate in balie delle onde del Mar Cinese Meridionale e respinti dalle autorità dei Paesi confinanti.