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19 marzo 2025, Aggiornato alle 16,08
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Armatori

A Napoli un polo dello shipping

Presentato il progetto di riqualificazione per via Depretis, zona dove si concentra il grosso delle imprese portuali


di Paolo Bosso 
 
È il prodromo di quella che sarà la futura zona di piazza Municipio. È il "polo dello shipping", il nuovo gioiellino urbanistico voluto dal presidente dell'omonima società Nicola Coccia, già presidente Confitarma e della Terminal Napoli, quella che gestisce la stazione marittima. Una via Depretis quasi sgombra di automobili, con una carreggiata ridotta a otto metri (ora è di quattordici) e larghi marciapiedi con ristoranti, bar. Alberi, panchine e arredo urbano a spese dei privati con una convenzione in corso di preparazione con palazzo San Giacomo.
Due milioni di euro di lavori da parte del Comune, su cui ha già presentato una delibera da discutere nei prossimi giorni, per pavimentare la strada e disincentivare il traffico di quella zona per incanalarlo su via De Gasperi. «È ancora presto per stabilire i tempi, spero che per fine agosto si cominci. In ogni caso si tratta di interventi da inserire nel prossimo bilancio» afferma l'assessore ai Lavori Pubblici Mario Calabrese.
Quello che nascerà con la nuova via Depretis sarà un "polo dello shipping", ovvero una nuova organizzazione urbanistica per un mondo portuale che già c'è. Ci sono i palazzi, gli uffici e i lavoratori (non meno di tremila tra agenzie marittime, case di spedizione, compagnie armatoriali e studi di avvocati), manca solo un'area pedonale, o almeno semipedonale dove la "wall street del mare" possa fare pausa pranzo e discutere di affari, una dimensione simile all'attuale piazza Bovio/Borsa.
«L'armatore, a differenza dell'industriale, non può presentare la sua attività in un solo luogo. La centralizzazione di un polo dello shipping permetterebbe di presentare questo mondo "mobile", affidato alla nave, come un unico mondo sulla terraferma» afferma Coccia. Solo per farci un'idea, in questa zona lavorano compagnie come Grimaldi, Mediterranean Shipping Company e Cma Cgm. «C'è già un distretto, dai tempi della flotta Lauro, ora bisogna solo dargli una dignità» sentenzia Coccia.
Non chiamatela cittadella. È un polo aperto alle altre attività della città, ci tiene a precisare Mario Mangone, architetto responsabile del progetto con l'associazione Gron, che aggiunge: «Dovrebbe essere il terzo luogo speciale della città, dopo piazza Dante e la zona di Chiaia con la Riviera e via Caracciolo». «Da due anni lavoriamo con i progetti per via Toledo e Sinchronicity - conclude il presidente della Commissione Mobilità Giovanni Formisano – il polo dello shipping dovrebbe essere un valore aggiunto».
 
Nella foto, piazza Borsa.