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26 marzo 2025, Aggiornato alle 20,10
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Volotea e il ritmo della Provenza

Il vettore low cost spagnolo è cresciuto tanto a Napoli. Alla base, una filosofia di impresa poco aggressiva, ma comunque ambiziosa. Intervista al presidente Carlos Muñoz


di Paolo Bosso 
 
Diciassette aeroporti in Italia e settantamila passeggeri trasportati soltanto in Campania. Sono i numeri di Volotea del 2013, compagnia spagnola fondata appena due anni fa da Carlos Muñoz e Lázaro Ros (già fondatori di Vueling nel 2004). Un vettore low cost che in poco più di un anno ha creato una nuova base in Italia da dove servire (per ora) la Francia tutto l'anno e la Grecia sopratutto nei mesi estivi. 
Un bilancio 2013 chiuso in attivo a 119 milioni di euro, e che quest'anno non sarà inferiore a 165 milioni. «Vogliamo sviluppare in modo progressivo il nostro mercato, senza fretta e senza aiuti» racconta Carlos Muñoz a Informazioni Marittime.
Un po' com'è scritto nel vostro marchio: una classica tavola da pranzo.
«Esattamente: ricorda la Provenza. L'idea alla base del vettore è proprio quella di dare al passeggero l'impressione che a bordo verrà trattato bene. La nostra logica non è quella di sviluppare la quota del mercato low cost, tra l'altro già saturo, piuttosto puntiamo a svilupparci con una certa lentezza guardando all'utenza esistente. I nostri voli verso Bordeaux e Nantes dall'Italia, per esempio, tengono conto del fatto che più della metà dei passeggeri sono francesi».
E i risultati non mancano: 72.250 passeggeri movimentati a Napoli l'anno scorso. Avete dato un netto contributo alla crescita dell'aeroporto di Napoli.
«Quasi la metà dei campani che prendono l'aereo va a Roma. Molti non sanno però che attualmente Capodichino offre 50 destinazioni internazionali, di cui quattro aggiunte da noi soltanto l'anno scorso. E l'anno prossimo ne aggiungeremo come minimo altre due».
Capodichino non ha mai avuto così tante partenze, e siete appena arrivati.
«L'anno scorso abbiamo movimentato settantamila passeggeri, quest'anno saranno 190mila. Nel 2015 ne aggiungeremo altri 100mila».
Discorso analogo per l'Italia.
«1,3 milioni l'anno scorso. Quest'anno puntiamo a 1,8 milioni».
Per finire. Nei prossimi anni cosa volete aggiungere alle partenze dall'Italia?
«Beh, la Spagna».