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23 aprile 2025, Aggiornato alle 12,58
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Infrastrutture

Un 2013 "nì" per il porto di Napoli

L'analisi del presidente Assoagenti Andrea Mastellone. Lo scalo soffre il gigantismo navale. La buona notizia è che il 7 gennaio parte l'informatizzazione delle domande a/r


Il porto di Napoli chiude un anno iniziato bene e finito male, auspicando che l'anno venturo possa dargli un'altra occasione. E' questo in sintesi l'intervento di Andrea Mastellone, presidente Assoagenti (associazione degli agenti marittimi di Napoli) nel consueto discorso di fine anno tenutosi alla stazione marittima insieme agli operatori del porto. «Dopo quattro anni di mercato in discesa, quest'anno i noli sono praticamente raddoppiati, sia nel cargo che nel liquido, almeno così gli armatori riescono a coprire le spese» ha detto Mastellone.
Il settore dei container è stato il più duro per Napoli. «Purtroppo la situazione non tende a migliorare – spiega - il mercato è preda degli armatori global carrier, che riducono i costi operativi rincorrendo il gigantismo navale». Un dato su tutto: «Il carnet di ordini delle nuove costruzioni è occupato al 70% dalle portacontainer superiori ai 10mila teu», poi, «i noli dei contenitori sulla direttrice westbound sono a livelli bassissimi e non coprono i costi».
Insomma, per Mastellone «la ventata di ottimismo dei mercati non si è riflessa sulle nostre attività. Tutti i settori merceologici hanno subìto una contrazione, soprattutto i contenitori, che hanno visto l'abbandono da parte di un utente storico (Ignazio Messina ndr)». Poi, riferendosi alla decapitazione dell'Authority con le 19 indagini scattate una decina di giorni fa, «da parte mia e della comunità portuale esprimo tutta la solidarietà alla struttura dell'Autorità portuale. Vi siamo vicini e auspichiamo al più presto il rinnovo della governance».
Ma una buona notizia c'è, e arriva sul fronte più inaspettato: la burocrazia. «Siamo riusciti ad ottenere – spiega - quel processo di semplificazione burocratica con l'informatizzazione delle domande di arrivo e partenza. Si parte il 7 gennaio e siamo il secondo porto in Italia, con un anno e mezzo di anticipo rispetto alle scadenze di legge. Una soluzione che risolve molti problemi, anche se quello più grosso resta, ed è una realtà di fatto: il macigno della burocrazia. Speriamo – ha concluso il presidente Assoagenti -  che l'anno prossimo la ventata di ottimismo dei mercati possa passare anche per Napoli». 
 
Nella foto, da sinistra, Michele Pappalardo, presidente Federagenti; Emilio Squillante, segretario generale Autorità portuale di Napoli; Andrea Mastellone; Giuseppe Minotauro, in rappresentanza del direttore marittimo della Campania Antonio Basile.