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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Politiche marittime

Ue, l'età media delle navi passeggeri sale a 28 anni

La flotta battente bandiera europea cresce meno del resto del mondo. I dati dell'European Maritime Safety Report 2022 dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima

(EMSA)

L'ultimo European Maritime Safety Report (scaricalo) dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA) rileva come negli ultimi cinque anni la flotta battente bandiera europea sia cresciuta più lentamente di quella mondiale: del 3,4 per cento, rispetto al 7 per cento a livello internazionale. 

Sebbene l'età media delle navi battenti bandiera di Stati membri dell'Unione europea sia sostanzialmente paragonabile a quella della flotta mondiale, la categoria delle navi passeggeri invecchia più velocemente delle altre, che hanno raggiunto un'età media di 28 anni.

Il rapporto dell'EMSA rientra nella prima relazione esaustiva sui controlli di sicurezza svolti negli ultimi cinque anni. Sono state effettuate in tutto 14 mila verifiche di port state control su navi approdate nei porti dell'Unione europea, per lo più ro-pax e unità veloci, quelle cioè soggette ad un uso intensivo soprattutto nella stagione estiva e con a bordo tante persone. Solo nel 2020 sono stati registrati oltre 680 mila scali nei porti dell'Ue. Il sistema informatico alla base del monitoraggio e della registrazione dei dati è il SafeSeaNet.

Allargando lo sguardo temporale, negli ultimi vent'anni i funzionari dell'EMSA hanno effettuto più di 300 visite negli Stati membri per conto della Commissione europea e più di 300 ispezioni presso organizzazioni riconosciute dall'Ue, quelle a cui gli Stati membri delegano, in misura crescente, i compiti legati alle responsabilità di bandiera. Infine, sempre negli ultimi due decenni sono state condotte più di 70 ispezioni presso amministrazioni marittime e istituti di formazione di Paesi terzi.

Guardando al futuro, le sfide e i fenomeni da considerare secondo l'EMSA sono soprattutto quelli legati alla decarbonizzazione. L'uso dell'idrogeno, del metanolo, delle celle a combustibile, dell'ammoniaca, dei biocarburanti e l'arrivo delle navi autonome (con pochissimo o nullo equipaggio a bordo) dovrà poggiare su nuove norme di sicurezza. Negli ultimi tre anni, tra il 2019 e il 2021, i veicoli alimentati a combustibili alternativi, comprese le auto elettriche, sono cresciute del 29 per cento. Mezzi che si imbarcano sulle navi e pertanto, sottolinea l'EMSA, sia le navi passeggeri che quelle da carico devono prepararsi ad affrontare e gestire i rischi per la sicurezza connessi alla stiva di questi nuovi mezzi, con a bordo materiali differenti rispetto al passato.