|
adsp napoli 1
29 marzo 2024, Aggiornato alle 08,24
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

unitraco2
Politiche marittime

Ue approva imposta ridotta sul cold ironing

Per i prossimi sei anni l'Italia potrà applicare un'aliquota minore sulla fornitura di elettricità alle navi ormeggiate nei porti

§(Port of San Diego/Flickr)

L'Unione europea autorizza l'Italia ad applicare un'accisa ridotta sul cold ironing, la fornitura di elettricità alle navi ormeggiate. È una decisione dell'organismo datata 23 novembre e resa nota da Shipping Italy.

L'iniziativa segue l'orientamento politico comunitario sull'argomento. Due settimane fa Bruxelles ha approvato 20 milioni di aiuti pubblici al porto di Amburgo per installare il cold ironing. Per l'Italia, l'aliquota d'imposta ridotta si potrà applicare dal primo gennaio 2022 al 31 dicembre 2027, salvo nuove dispozioni dei prossimi anni che possono modificarla. Venezia è stato il primo porto in Italia, nel 2013, ad avviare la sperimentazione del cold ironing.

È una decisione importante perché va a intervenire su uno dei due fattori che rallenta la distribuzione del cold ironing nel mondo. Il primo riguarda i costi: una nave mercantile consuma tantissima elettricità quando è in sosta nei porti, tant'è che addebitatare i costi alla sola compagnia è impossibile perché al confronto è decisamente più conveniente adoperare i motori di bordo a gasolio. La gestione si sta quindi orientando attualmente su una combinazione di finanziamenti e incentivi pubblici e di addebbiti ai privati che utilizzano il servizio. L'altro fattore riguarda gli standard di tensione internazionali, che andrebbero resi tutti uguali in tutti i porti del mondo che installano il cold ironing, altrimenti le navi potrebbero essere compatibili in certi approdi e non in altri.

Secondo l'associazione dei porti europei, ESPO, le politiche sul cold ironing devono andare di pari passo con quelle che incentivano l'uso di carburanti puliti.

Leggi anche: Spegnere i motori in città. La sfida del cold ironing

Le leggi attuali dell'Unione europea non basterebbero per strutturare il cold ironing in tutti i principali porti del mondo. Le potenze in gioco variano tra navi diverse, da un minimo di uno fino a 20 Megawatt, da erogare per almeno dieci ore. Alcune navi hanno bisogno di 220 volt a 50Hz, altre a 60 Hz, altre ancora di 110 volt a 60 o 50Hz. La rete di distribuzione dell'energia invece varia da 400 volt fino a 11 kilovolt. 

Intanto le iniziative si moltiplicano. Il porto di Amburgo ha annunciato che metterà a disposizione l'elettricità alle portacontainer a partire dal 2023.

-
credito immagine in alto