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19 aprile 2024, Aggiornato alle 15,59
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Logistica

Trieste, a gennaio il primo corridoio doganale intermodale con l'Austria

Collegherà il porto italiano con l'interporto di Fürnitz, permettendo il carico diretto dei container dalla nave al treno, portandoli velocemente nel centro del continente

Il Logistik Center di Fürnitz, in Austria (lcalogistikcenteraustriasued/facebook)

Partirà a gennaio e collegherà il porto di Trieste con l'interporto di Fürnitz in Carinzia, regione dell'Austria meridionale, il primo e unico corridoio doganale internazionale europeo. È il frutto della collaborazione tra la società ferroviaria pubblica austriaca ÖBB - attraverso la filiale Rail Cargo Group - e l'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico Orientale, i cui contenuti sono già stati anticipati a settembre a un incontro presso il centro congressi di Villach, in Austria, a cui hanno partecipato tra gli altri il CEO di ÖBB, Andreas Matthä, il presidente dei porti di Trieste e Monfalcone, Zeno D'Agostino, e Maurizio Cociancich, CEO di Adriafer, la società ferroviaria gestita dall'autorità portuale. A suggellare l'importanza della collaborazione tra i due Paesi domani a Vienna, al Palazzo d'Inverno del Principe Eugenio, è stata organizzata la cerimonia di firma degli accordi con i vari partner tra cui, oltre a Matthä e D'Agostino, i rappresentanti dell'Agenzia delle Dogane italiane e austriache, il governatore della Carinzia Peter Kaiser, l'ambasciatore d'Italia in Austria Stefano Beltrame e il ministro delle finanze austriaco Magnus Brunner.

La caratteristica più importante del nuovo servizio tra il porto di Trieste e l'interporto di Fürnitz è che i container in arrivo potranno essere caricati direttamente dalla nave al treno cargo e prendere la strada del Nord e Centro Europa senza controlli doganali, che verranno effettuati successivamente all'arrivo in Austria. In questo modo la merce viaggerà più velocemente con un alleggerimento delle procedure amministrative, consentendo di aumentare l'intermodalità mare-ferro. Resteranno in capo al porto di Trieste i controlli di sicurezza e quelli obbligatori, per esempio i controlli sanitari.

L'istituzione del corridoio rappresenta un buon esempio di cooperazione internazionale commerciale tra due Stati dell'Unione europea e facilita l'aumento dei treni che già oggi, più volte alla settimana, collegano lo scalo giuliano con il Logistik Center di Fürnitz, dove saranno effettuate le operazioni di sdoganamento attraverso servizi navetta, la creazione nell'area di nuovi posti di lavoro e l'offerta di servizi a valore aggiunto come la riparazione di vagoni e container.

«Per noi – commenta Zeno D'Agostino – è un passaggio importante. Con il primo corridoio doganale internazionale europeo tra due Stati, velocizziamo le procedure sia in import che in export verso un nodo importante, dal punto di vista ferroviario, per Trieste ma anche per l'Austria, e per tutto il Centro ed Est Europa. Questo permetterà una notevole riduzione dei passaggi amministrativi e burocratici, diminuendo sia le tempistiche di movimentazione dei container sia i costi relativi al passaggio delle merci, in entrata e in uscita dal nostro scalo, verso i mercati mondiali o dai mercati mondiali verso queste aree. Con l'effetto di migliorare la nostra competitività internazionale». Sulla stessa linea anche Stefano Visintin, presidente dell'Associazione degli Spedizionieri del Porto di Trieste: «Con il corridoio doganale fra Trieste e Fürnitz la banchina idealmente si estende dall'Adriatico fino alla Carinzia. Confidiamo che la clientela austriaca utilizzi questa opportunità e consideri il nostro porto con sempre maggior attenzione. Se nell'immediato la nostra categoria potrebbe dover effettuare meno operazioni doganali a basso valore aggiunto, siamo fiduciosi che in breve tempo il volume complessivo delle spedizioni di merci austriache in transito a Trieste aumenti, con beneficio per tutto il sistema. Confidiamo  nel contempo che le modifiche alla legge italiana sull'IVA da noi caldeggiate vengano attuate dal Governo, permettendo di importare presso la dogana italiana le merci destinate agli altri paesi europei senza un inutile aggravio per gli importatori comunitari, consentendo tra l'altro al nostro Paese di incassare parte dei dazi su tali merci».

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