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18 aprile 2024, Aggiornato alle 15,32
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Politiche marittime

Tribunale somalo contro la pirateria

La Tanzania potrebbe ospitare sul suo territorio un Tribunale trasnazionale somalo per giudicare i pirati responsabili di sequestri. Lo riferisce Margherita Boniver, inviato speciale per le emergenze del ministero degli Esteri


Arriva dalla Tanzania una soluzione ai tanti problemi che l'attività di pirateria sta causando alla navigazione marittima, sopratutto al largo delle coste somale. La Tanzania potrebbe, infatti, ospitare sul suo territorio un Tribunale transnazionale somalo per giudicare i pirati responsabili dei sequestri di navi nell'oceano indiano, una volta catturati. La proposta viene annunciata da Margherita Boniver, inviato speciale per le emergenze del ministro degli Esteri Franco Frattini, nel corso di colloqui avuti oggi a Dar Es Salaam con il premier Mizengo Pinda.
L'incontro è stato voluto dall'Italia per mettere a punto una strategia di prevenzione e contrasto alla pirateria che coinvolga più attivamente il paese africano anche al fine di accelerare la liberazione degli 11 marittimi italiani della petroliera Savina Caylin e della motonave Rosalia D'Amato da mesi nelle mani dei pirati somali. L'ipotesi di stabilire in Tanzania una simile Corte per processare i pirati - spiega Boniver - "é al momento in discussione con l'Unione Europea". La sede potrebbe essere Arusha dove al momento opera il Tribunale internazionale per i crimini contro i Rwanda che però, sta per finire il suo mandato.