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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Trasporto merci pericolose, il mercato riflette i Pil regionali

Sono 11 mila i veicoli cisterna circolanti in Italia, omogeneamente distribuiti, anche se vi è un forte legame tra Pil e parco veicoli. L'analisi dell'Osservatorio interdisciplinare trasporto alimenti e farmaci

(Lav Ulv/Flickr)

Una panoramica sullo stato dell'arte del trasporto merci pericolose, che per loro stessa natura possono arrecare grave danno sia alla salute dell'uomo che all'ambiente. È il fulcro del Libro Bianco del Trasporto ADR (sigla che indica la normativa quadro europea in materia di trasporto di merci pericolose), realizzato da OITAF - Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci, in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti che ha fornito il database.

Sono circa 11 mila i veicoli cisterna circolanti attualmente in Italia dedicati al trasporto di materie liquide, gassose, in polvere o granulari, soggetti a particolari prescrizioni nelle fasi di costruzione, controllo, riempimento e utilizzo. Di questi 11 mila, 7 mila sono autocarri, 4 mila sono rimorchi e semirimorchi. La flotta è distribuita in modo pressoché omogeneo tra le aree Nielsen in cui è suddiviso il paese: 23,5 per cento a Nord Ovest, 22,4 per cento a Nord Est, 20,8 per cento al Centro e 33,3 per cento al Sud. Esiste però un forte legame fra PIL e parco ADR: le prime 10 regioni italiane per PIL, capeggiate dalla Lombardia, sono anche quelle con il parco di veicoli cisterna ADR più consistente, con l'unica eccezione della Liguria (al 10° posto per PIL e al 17° per consistenza del parco ADR).

«Con il Libro Bianco del Trasporto ADR, per la prima volta ampliamo il nostro raggio di interesse ed azione oltre il trasporto a temperatura controllata di alimenti e farmaci», spiega Clara Ricozzi, presidente di OITAF. «Secondo gli ultimi dati pubblicati da Federchimica, le merci pericolose rappresentano il 5,4% del totale trasportato in Italia: una percentuale significativa, dalla quale nasce l'esigenza di rispettare scrupolosamente la normativa dell'Accord Dangerous Route, per limitare al massimo il rischio di incidenti. Per questo motivo abbiamo pensato di dare il nostro contributo, con un libro bianco che fotografa lo stato dell'arte del trasporto ADR in Italia».

Vi è inoltre una forte correlazione tra la presenza dei poli chimici e il numero di cisterne ADR: la Lombardia è una delle più importanti regioni chimiche europee (27 miliardi di euro di fatturato e 45 mila addetti nel 2022) e, nel contempo, è la prima regione italiana per veicoli ADR (15% del totale).

La fotografia di OITAF ritrae un parco veicoli obsoleto, inquinante e non dotato dei più moderni Adas.  Gli autocarri hanno in media 15,5 anni, mentre i trainati raggiungono i 19,7 anni. La maglia nera va alla Calabria, dove l'età media è di 21 anni. La maglia rosa va invece al Trentino Alto Adige, con un'età media di 10,8 anni.

Risulta infine ridotta la tendenza al conto terzi, a causa dell'elevata specializzazione richiesta agli operatori e del carico di responsabilità connesso al trasporto di merci pericolose: un veicolo su tre viene utilizzato dal conto proprio, contro un dato globale del conto terzi che negli altri settori sfiora l'87%.

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