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13 dicembre 2024, Aggiornato alle 09,20
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Politiche marittime

Tender crocieristi a Venezia. Favorevoli gli operatori, "ma servono i dragaggi"

Il caso "Norwegian Gem" è una buona opportunità ma non può rappresentare un'alternativa stabile, secondo Venezia Port Community

(Robert Pittman/Flickr)

L'approdo sperimentale nella rada di Venezia della nave da crociera Norwegian Gem «non può rappresentare un'alternativa stabile agli approdi diffusi ma costituisce un'opportunità da valutare caso per caso sulla quale le autorità competenti potranno valutare modalità e gestione delle operazioni, nel rispetto del DL 103, che pone il divieto al transito delle navi con le note limitazioni sui canali posti sotto vincolo culturale, senza vietare l'uso della rada». Lo scrive in un comunicato Venezia Port Community, un consorzio di 37 operatori portuali dello scalo commerciale veneto.

Pur non auspicando che l'evento di Norwegian Gem segni un precedente strutturale - gestire grandi navi da crociera in rada con servizio tender per portare i passeggeri a terra, senza una stazione marittima, sarebbe molto complicato - secondo Venezia Port Community sarebbe tuttavia «ingiusto sminuire il valore economico dell'operazione con il sospetto (infondato) che l'operatività di transito in rada vada a erodere le normali operazioni di imbarco e sbarco (home port), ponendosi come alternativa a queste. Norwegian Gem era programmata da tempo (come evidente) in attività di transito e che gli ormeggi resi disponibili a Marghera nel giorno della toccata erano due, entrambi già occupati da navi in funzione di home-port. L'alternativa per la compagnia sarebbe stata quindi di non scalare Venezia, con un evidente danno economico, reclamabile anche dai passeggeri per il mancato rispetto degli accordi di viaggio».

Detto tutto questo, l'associazione torna a ribadire l'importanza dei dragaggi, che a Venezia come in tutti i porti italiani vengono fatti con estrema lentezza per via di una burocrazia densissima. per la manutenzione e il ripristino della navigabilità dei canali di grande navigazione, cioè il canale Malamocco Marghera e il Vittorio Emanuele, restituendo la corretta operatività della Marittima, pur nel rispetto restrizioni alla navigazione ex DL 103 e delle normative vigenti. Venezia Port Community conclude chiedendo «grande attenzione alla politica sullo stato di avanzamento del Piano Morfologico e del Protocollo fanghi, da decenni in stallo amministrativo, come pure sapere dove siano finiti i ristori promessi ai lavoratori dell'indotto sempre dal richiamato DL e dopo un anno ancora non pervenuti. A tal riguardo VPC chiederà a tutti gli schieramenti in vista delle incombenti elezioni politiche un atto di responsabilità e impegno sulle tematiche condivise con la comunità del porto, come segno tangibile della consapevolezza della gravità della situazione e sulla esigenza di un chiaro impegno per  identificare soluzioni percorribili in tempi certi».

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Tag: venezia - crociere