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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Tarlazzi, Uiltrasporti: "Ancora non comprendiamo la politica di Toninelli"

Secondo il segretario del sindacato, il ministro dei Trasporti "indugia e non affronta rapidamente le diverse questioni" 


Toninelli è un vero rebus. Parola di sindacalista. "Finora – precisa il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi - non è stato ancora possibile comprendere quale sia la politica dei trasporti che il ministro intende perseguire, quali le idee e quali i progetti da realizzare". Per il rappresentante dei lavoratori, l'azione del politico pentastellato rimane un mistero, anche perché, spiega, "dall'insediamento del nuovo Governo, ancora non siamo stati convocati, nonostante le sollecitazioni, le tante emergenze infrastrutturali e il forte fabbisogno del Paese di trasporti sicuri, affidabili e a basso impatto ambientale per le merci e per i passeggeri.


"Questa mancanza di dialogo e di partecipazione - sottolinea Tarlazzi - sta profilando inquietudine nel mondo dei trasporti, in termini di prospettive future, di salario e di condizioni di lavoro, foriera di una stagione non di costruzione, ma purtroppo di vertenze e di lotte. Troppe e molte sono le questioni nel settore dei trasporti appese ad un filo, e ancora troppa è la precarietà che coinvolge la dignità dei lavoratori fuori dall'ambito specifico del decreto dignità".


"Occorre uscire dal mero ambito delle dichiarazioni e delle posizioni preconcette, non utili all'interesse generale. Nazionalizzare o privatizzare la gestione delle infrastrutture di trasporto – spiega il Segretario della Uiltrasporti - dovrebbe essere parte di una strategia più complessiva di sviluppo del Paese. In tutti i casi, qualsiasi scelta non potrà fare a meno di un serio sistema di controlli, in cui la parte pubblica sia corresponsabile, estendendolo anche alle procedure di appalto e all'erogazione dei servizi, aggiudicati spesso con parametri che abbassano i costi, a detrimento di qualità, affidabilità, sicurezza e protezione sociale".


"Infine, nel capitolo delle varie e eventuali il verificarsi di tragiche e drammatiche emergenze, che richiedono concreta immediatezza decisionale, come quella del disastro del Ponte Morandi – aggiunge in conclusione Tarlazzi  -. Ancora il ministro Toninelli indugia e non affronta rapidamente le questioni inerenti il porto, le attività industriali ad esso legate, il mantenimento dei suoi volumi produttivi e la continuità lavorativa, che stanno subendo in modo diretto gli effetti negativi del disastro. Urgono una decretazione di urgenza e la costituzione di una unità di crisi".