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29 marzo 2024, Aggiornato alle 14,44
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Stati generali del mare, confronto MIT-armatori

Tavolo con Confitarma, Assarmatori, Clia e Federagenti, ai quali De Micheli chiede di nominare un rappresentante ciascuno con cui confrontarsi. Obiettivo: ripartire con i nuovi protocolli sanitari

(Allianz)

Un confronto con tutti gli operatori per rimettere in moto l'economia del mare dopo la crisi da Covid19, attraverso un protocollo di regole sanitarie e organizzative condiviso e misure economiche di sostegno mirate per l'intero settore. È il percorso avviato nel corso dell'incontro in video conferenza tra la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e i rappresentanti di Confitarma, Assarmatori, Cruise Line International Association (Clia, le crociere) e Federagenti, dedicato «alla ripartenza - si legge in una nota del MIT - di un comparto cruciale come quello dei trasporti marittimi, che ha pesantemente risentito delle limitazioni alla mobilità e al turismo imposte dall'emergenza sanitaria».

«L'obiettivo del governo è uno solo - spiega De Micheli - far ripartire tutto il sistema dell'economia marittima nella piena sicurezza sanitaria. Ma per individuare le azioni più efficaci occorre effettuare un'analisi approfondita dell'offerta di servizi, della programmazione degli operatori e delle risorse che si possono rendere disponibili anche attraverso uno stanziamento dedicato al settore trasporti del Recovery Fund che abbiamo chiesto in sede di Consiglio Europeo».

La ministra ha chiesto a ciascuna associazione di categoria di indicare un rappresentante che sotto il coordinamento del Mit lavori per la definizione delle misure destinate al comparto crocieristico e per la condivisione delle regole organizzative e finanziarie in questa fase sperimentale di ripartenza, anche aprendo finestre derogatorie alle norme ordinarie che siano orientate al turismo e al lavoro.

L'altro obiettivo è la stesura di un protocollo di prescrizioni sanitarie, da sottoporre al Comitato Tecnico Scientifico, per la gestione dei passeggeri. «Dobbiamo procedere con celerità - ha concluso De Micheli - per creare le condizioni migliori per una ripartenza completa di tutta l'economia del mare».

Nel 2020 le navi da crociera avevano previsto 4,800 scali nei porti italiani per movimentare quasi 13 milioni di passeggeri. Circa due terzi di questo mercato, secondo i calcoli di Federagenti, è già stato azzerato e gli operatori non contano di recuperare il restante terzo. Il presidente dell'associazione degli agenti marittimi, Gian Enzo Duci, ha evidenziato a De Micheli due necessità cogenti. Da un lato, definire e validare i protocolli sanitari per consentire il riavvio per gradi di questo mercato (già ripartito, ad esempio, in Germania dal 1 giugno con le prime crociere fluviali); dall'altro, supportare in via prioritaria i soggetti imprenditoriali medi e piccoli che, come le agenzie marittime specializzate, nei porti vivono solo di servizi al settore crocieristico e che, in alcuni casi, terminata nel novembre scorso la stagione 2019, non hanno prospettive di traffico (e reddito) fino alla stagione 2021.

Per il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, un «primo segnale positivo e in controtendenza per un settore come quello marittimo che sta soffrendo al di là di ogni negativa previsione. Un confronto che segna un'importante cambio di rotta dopo le lamentele della categoria delle ultime settimane, che non si considera sufficientemente protetta dai decreti economici. Per Assarmatori  l'istituzione di un gruppo di lavoro insieme a Confitarma, Clia, Federagenti e il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, «sarà la chiave di lettura per concretizzare le misure e definire i protocolli in grado di far ripartire questo comparto. Va dato atto – ha concluso Messina – dell'estremo pragmatismo espresso dalla Ministra, che ha affrontato le tematiche del settore senza formulare grandi promesse, ma affrontando con realismo le problematiche gravissime di riavvio dell'attività sostenendo la necessità di una ripartenza globale dell'intero settore».

Confitarma ha riproposto il suo emendamento per consentire a Costa Crociere - unica compagnia di crociera battente bandiera nazionale - di poter effettuare temporaneamente crociere anche tra soli porti nazionali. Bisogna, però, farlo in deroga al Registro internazionale. Assarmatori è contraria, temendo uno sbilanciamento eccessivo tra il sostegno che ne ricaverebbe Costa e i traghetti di cabotaggio, sulle stesse linee. Secondo il presidente dell'associazione armatoriale, le crociere di cabotaggio su rotte italiane non comportano costi per lo Stato, «è di breve durata e serve anche per testare l'applicabilità e l'efficacia del protocollo tecnico-sanitario in via di emanazione», afferma il presidente di Confitarma, Mario Mattioli, che ha spiegato come «crociere e navi del Primo registro si trovano su due piani distinti e non intersecabili tra loro. Per le unità del Primo Registro, secondo Confitarma, occorre un intervento ad hoc di sostegno in considerazione dell'ingente perdita di fatturato registrato dall'inizio della crisi per la pandemia Covid-19, pur avendo continuato a garantire le forniture essenziali al Paese.

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