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04 novembre 2024, Aggiornato alle 18,18
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SRM-Intesa Sanpaolo: commercio via mare in salute ma congestionato

Quest'anno il traffico mondiale dovrebbe crescere dell'1,1 per cento. Nel Mezzogiorno il 42 per cento del valore aggiunto della portualità nazionale

(Make it Kenya/Flickr)

Nonostante la congiuntura economica dominata dall'inflazione e dalla guerra in Europa, quest'anno il commercio via mare mondiale dovrebbe crescere dell'1,1 per cento, pari a 12,2 miliardi di tonnellate trasportate in più, con una previsione di un più 2,3 per cento nel 2023. Sono le stime calcolate da SRM, il centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno del gruppo Intesa Sanpaolo, presentate nei giorni scorsi nel corso della Naples Shipping Week.

I traffici portuali italiani nella prima metà dell'anno hanno raggiunto le 244 milioni di tonnellate movimentate, in crescita del 2,7 per cento sul 2019, anno di riferimento pre-pandemia. Exploit dell'import-export a giugno, con un aumento del 42 per cento in valore su giugno 2021, pari a 184 miliardi di euro. L'Italia è seconda in Europa per valore aggiunto trasportato via mare, dopo la Germania, con un aumento nel 2022 del 16 per cento sul 2021.

Di tutto questo traffico nazionale, il 45 per cento proviene dalle regioni del Mezzogiorno, che hanno superato, sempre nel primo semestre 2022, i 41 miliardi di euro di valore, in crescita del 53 per cento sul primo semestre del 2021.

In conclusione, il commercio mondiale e italiano non sono in stagnazione, né in recessione, ma risentono comunque della congiuntura economica internazionale, visto che la congestione portuale resta endemica, con il 37 per cento di container mancanti nel mondo rispetto a quelli disponibili, fattore che determina lunghe attese delle navi in rada.

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Tag: economia