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13 dicembre 2024, Aggiornato alle 09,20
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Politiche marittime

Sicurezza del traffico marittimo: Guardia Costiera fa alta formazione internazionale

Si svolto a Roma un corso speciale organizzato dall'International Association of Marine Aids to Navigation and Lighthouse Authorities (Iala)


La Guardia Costiera ha ospitato nei giorni scorsi a Roma il Model Course L1.3 on the use of Risk Management Tools erogato dall'International Association of Marine Aids to Navigation and Lighthouse Authorities (Iala), organizzazione Intergovernativa che si occupa di elaborare standard e linee guida nel campo degli ausili alla navigazione marittima, ovvero quel complesso di dispositivi, sistemi e servizi esterni alla nave, ideati e impiegati allo scopo di aumentare la sicurezza e insieme l'efficienza della navigazione e del traffico marittimo.

Il corso – il primo in Italia del suo genere – ha visto la partecipazione di: 30 frequentatori provenienti da 15 paesi e da tre diversi continenti, 3 ufficiali della Guardia Costiera Italiana e 7 docenti della World-Wide Academy di Iala guidati da Mr. Vincent Denamur, nuovo preside dell'Accademia.

L'obiettivo principale di questo evento formativo è stato quello di fornire ai partecipanti le conoscenze necessarie per utilizzare approcci, metodi e tecniche in grado di condurre valutazioni approfondite nella gestione del rischio. Nei giorni del corso i partecipanti hanno avuto l'opportunità di esplorare in dettaglio l'impiego di cinque differenti strumenti analitici, apprendendo le migliori modalità di utilizzo degli stessi nell'assolvimento dei rispettivi compiti istituzionali e professionali.

Fra le attività svolte anche una visita presso la sede del comando generale della Guardia Costiera in cui, in stretta aderenza con le finalità del momento formativo, sono stati illustrati i sistemi sviluppati ed utilizzati dal corpo nelle attività di monitoraggio e analisi dei dati – ausilio indispensabile per garantire gli imprescindibili livelli di sicurezza in mare e nei porti italiani – per il pieno esercizio delle funzioni di Guardia Costiera nel contesto nazionale, europeo e internazionale.