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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Shipping nel Med, Italia superata dalla Germania

All'inizio dell'anno il Paese ha perso il podio ed è diventato il quarto "operatore" dell'area, anche se resta leader mondiale nel cabotaggio e nel ro-ro. Il terzo rapporto annuale di Srm-Banco di Napoli


di Paolo Bosso

L'Italia non è il paese che interscambia più merci (import-export) nel Mediterraneo. È quarta. Prima di lei ci sono la Cina, l'Usa e la Germania, la quale ci ha superato nel corso del primo trimestre di quest'anno. È quindi seconda, in Europa. Non è leader, pur essendo al centro di questo bacino, ma la cosa non sorprende nessuno, considerando che il grosso del traffico marittimo verso il Vecchio continente, anche quello che passa per il canale di Suez, ha come principale destinazione il northern range di Anversa, Rotterdam e Amburgo.

Il Mediterraneo, il canale di Suez (allargato ad agosto dell'anno scorso) e Panama (che inaugurerà due nuove chiuse atlantiche e pacifiche questa domenica dopo i test di Baroque) sono state le tre aree geografiche analizzate dall'Italian maritime economy, il terzo rapporto annuale sullo stato di salute del traffico marittimo del Mare Nostrum realizzato dal centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Srm) del Banco di Napoli, presentato oggi nella sede dell'istituto di credito.

Italia leader in cabotaggio e rotabili
Il nostro Paese è quindi fermo al palo nello sviluppo dei traffici mediterranei e lo studio di Srm non fa che confermarlo. Un Mediterraneo allargato quello concepito dal centro studi San Paolo: sono inclusi anche Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati, Paesi che pur non affacciandosi in quel mare vi intrattengono rilevanti rapporti commerciali. In quest'area così concepita, l'Italia movimenta 473 milioni di tonnellate, di cui 10,2 milioni in container-teu. C'è un comparto però dove il Belpaese è un indiscusso leader: il traffico di cabotaggio e di rotabili, un settore, come sottolinea l'armatore napoletano Emanuele Grimaldi, «dove il Paese funziona: siamo il secondo costruttore al mondo di unità ro-ro e ro-pax e la nostra compagnia è la prima al mondo specializzata in questo tipo di trasporto». Se c'è un comparto dove il nostro Paese può quindi serenamente crogiolarsi è quindi questo, lo short sea shipping.

Panama e Suez poco concorrenti
Passando ai due canali commerciali più importanti al mondo, Panama e Suez, c'è da tenere a mente una differenza importante: non sono in concorrenza. O meglio, lo sono soltanto sulle tariffe. Suez dal 6 giugno ha avviato un taglio sui pedaggi che oscilla tra il 45 e il 65 per cento per le navi che dalla east coast statunitense sono dirette in Asia. Un modo per attirare un po' di traffico da lì. «L'espansione di Panama porterà a un potenziamento del traffico americano, anche sulla costa atlantica, notoriamente meno centrale rispetto alla west coast», spiega Massimo Deandreis, direttore generale di Srm. L'espansione di Suez, avvenuta ad agosto scorso, comporterà un potenziamento del traffico internazionale proveniente dall'Asia, mentre per Panama il potenziamento è locale, senza dimenticare che questo "locale" è nientemeno che il mercato statunitense e sudamericano. Nel canale africano transita un quinto del traffico marittimo mondiale, un quarto delle rotte, equivalenti a 823 milioni di tonnellate merce nel 2015 (circa un decimo del commercio marittimo mondiale). Vi transitano 97 navi l'anno fino a 22mila teu. Panama è un po' più piccolo: rappresenta circa il 4 per cento del traffico marittimo mondiale, poco più di due terzi costituiti dalla tratta east coast-Asia, con l'Italia che vi movimenta 3,1 milioni di tonnellate merce. Con l'espansione vi transiteranno giornalmente fino a 50 navi (oggi 38) per un massimo di 15mila teu (oggi 5mila teu). «La principale novità che l'espansione di Panama porterà con se sarà la realizzazione del porto di trasbordo di Corazal, a cui sono interessati terminalisti grossi come Apm, Terminal Link, Psa e Terminal Investment Limited (di Msc ndr)», commenta Alessandro Panaro, responsabile Maritime & Mediterranean economy di Srm.
 
Immagini: in alto, il governatore della Campania Vincenzo De Luca; credito immagine in apertura via