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14 maggio 2025, Aggiornato alle 21,28
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Infrastrutture

Settembre decisivo per i porti di Taranto e Napoli

A giorni terminalisti e Authority pugliese potrebbero chiudere i conti. Il primo settembre riunione al ministero del Lavoro con Tct e in settimana a quello dei Trasporti con Conateco


Le prossime due settimane saranno decisive per il Taranto Container Terminal (Tct) dello scalo pugliese e la Conateco del porto di Napoli. È attesa entro il 26 agosto la risposta di Hutchinson, Evergreen e Maneschi (i tre proprietari-liquidatori di Tct) alla proposta dell'Autorità portuale di Taranto di chiudere con una transazione il periodo di concessione, revocata il 30 giugno dopo quattordici anni. La decisione potrebbe determinare l'esito della riunione convocata per il primo settembre a Roma con il sottosegretario al ministero del Lavoro Teresa Bellanova, dove si deciderà se prorogare o meno la cassa integrazione per i 540 dipendenti del terminal, in scadenza in quei giorni.

La prima settimana di settembre sarà all'insegna delle crisi dei terminal portuali italiani per il governo italiano. Oltre a Taranto c'è infatti anche il porto di Napoli alle prese con problemi simili. Entro i primi sette giorni del mese, infatti, questa volta al ministero dei Trasporti, è atteso un incontro tra Delrio, Autorità portuale, sindacati, Regione Campania e Conateco, che gestisce il terminal omonimo partenopeo, in merito ai debiti del terminalista e a una nuova procedura di cassa integrazione richiesta al ministero dello Sviluppo per tutti i suoi 354 dipendenti.
 
Nella foto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti