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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Sequestro cocaina a Gioia Tauro, merito anche degli scanner mobili

Lo sottolinea l'autorità portuale, riferendosi ai dispositivi in dotazione dal 2018, utilizzati su tremila container nell'ultima operazione di sequestro

La cocaina sequestrata il 31 gennaio nel porto di Gioia Tauro

Il maxi sequestro di fine anno di tre tonnellate di cocaina nel porto di Gioia Tauro è anche merito degli scanner mobili di ultima generazione, secondo il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Tirreno Meridionale e dello Ionio, Andrea Agostinelli.  «L'operazione - spiega - ha visto gli investigatori svolgere una complessa attività di analisi su tremila contenitori provenienti dal continente sudamericano, attraverso il supporto di sofisticati scanner, in dotazione all'Agenzia delle dogane, compreso lo scanner mobile dato in comodato d'uso dall'autorità portuale nel 2018». La cocaina è stata poi trovata in tre container. 

Si tratta di apparecchiature a raggi X e detector raggi gamma, che permettono anche ispezioni veloci, senza rallentare troppo il flusso di container nel principale porto di trasbordo italiano, che nel 2021 ha movimentato 3,14 milioni di TEU. 

«Grazie – conclude Agostinelli - alla elevatissima capacità di controllo degli scanner, che ispezionano qualunque tipologia di merce all'interno dei container, si risponde all'esigenza di sicurezza richiesta allo scalo e, nello stesso tempo, si garantisce l'accelerazione dei flussi operativi interni al porto, ricercati dal mercato globale che è in costante evoluzione».