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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Infrastrutture

Riconvertire l'acciaieria di Taranto, joint Fincantieri, ArcelorMittal e Paul Wurth

Insieme scriveranno un progetto per integrare tecnologie più efficienti ed ecologiche, tra cui la produzione di materiali più resistenti utili alle navi e alle grandi infrastrutture

L'acciaieria di Taranto, gestita da ArcelorMittal

Fincantieri, ArcelorMittal Italia e Paul Wurth Italia hanno firmato un accordo, un memorandum d'intesa, per un progetto di riconversione del ciclo integrale esistente dell'acciaieria di Taranto secondo tecnologie «ecologicamente compatibili».

Paul Wurth Italia sarà fornitore tecnologico tramite la storica Italimpianti, che si occuperà di verificare la fattibilità tecnica dell'implementazione di nuove tecnologie e definirà gli input necessari all'analisi di fattibilità economica; ArcelorMittal Italia si occuperà, quale gestore del sito industriale, della verifica di fattibilità produttiva delle nuove soluzioni tecnologiche e dei relativi impatti economici, normativi e legali; Fincantieri - in qualità di general contractor nei settori civile, strutturale, ambientale, impiantistico, elettronico e manutentivo - verificherà la fattibilità dei progetti, con riferimento in particolare a investimenti, tempistica e costi di gestione.

Sono previsti progetti innovativi per il contenimento delle emissioni, nonché attività per lo studio e lo sviluppo di nuovi modelli di business congiunti, come la realizzazione di acciai ad alta resistenza per la produzione di navi e grandi infrastrutture, oltre alla fornitura di acciaio in generale.

Commentando l'accordo, Thomas Hansmann, amministratore delegato di Paul Wurth Italia, ha detto che «la riconversione green del sito di Taranto riveste un'importanza strategica tale da richiedere il concorso delle migliori risorse del Paese. Si sta giocando una partita fondamentale per consentire all'Italia di continuare a rivestire un ruolo cardine nella produzione di acciaio di alta qualità in Europa». Lucia Morselli, amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, ha detto che capitalizzare questi processi di riconversione industriale porterebbe a «un potenziale di esportazione di tecnologia straordinario, essendo la domanda di queste competenze in continua crescita in Europa e nel mondo». Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, ha detto che la siderurgica «rappresenta una risorsa fondamentale per la manifattura italiana, che ambisce a rimanere la seconda in Europa. Siamo anche lieti che per la prima volta per l'acciaieria di Taranto siano coinvolti, oltre ad ArcelorMittal Italia, importanti realtà industriali del Paese che potranno quindi dare un contributo alla soluzione degli annosi problemi che hanno pregiudicato il mantenimento e lo sviluppo di questo sito che, ricordiamolo, è il primo d'Europa».