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21 marzo 2025, Aggiornato alle 13,20
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Quanto vale l'economia del mare

Tanto. Lo evidenzia un rapporto Unioncamere. Se fosse un'industria, sarebbe l'unica a registrare un aumento dell'occupazione


Se nell'economia del mare investi cento, te ne ritorneranno indietro quasi duecento. Il mare, quello dei porti, pur non essendo un settore incluso nei ministeri, se fosse una tipologia industriale sarebbe molto redditizia. Lo evidenzia il rapporto sull'economia del mare redatto da Unioncamere e presentato oggi a Gaeta nel corso del Yacht Med Festival. 
Il periodo analizzato va dal 2009 al 2011 e vale 120 miliardi di euro, con 210mila aziende attive (cresciute tra il 2010 e il 2012 del 3,4% con 7mila unità in più). In questo microcosmo l'occupazione tiene, anzi addirittura cresce di 11mla unità (+1,4%), soprattutto grazie all'attività di ricerca e a quella del turismo. 
La maggior parte dell'attività si fa nel Centro-Sud con il 64% degli occupati, grazie soprattutto alla centralità di regioni come Lazio, Campania, Puglia e Sicilia: insieme, queste quattro regioni coprono circa il 40% del valore aggiunto dell'economia marina nazionale e il 43% degli occupati generati dal comparto. Al Nord sono invece tre le regioni trainanti. La Liguria su tutte, seguita dalla Lombardia e dal Veneto - che insieme assorbono all'incirca un quarto di ricchezza e di occupazione ascrivibile alle attività connesse al mare (rispettivamente 26 e 23% del totale nazionale). 
 
Foto in copertina di Freek Van Alek