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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Logistica

Porto di Trieste cresce nel 2021, con sempre più treni

L'anno scorso Trieste e Monfalcone ne hanno movimentati 10,621. Oggi la metà dei container e il 40 per cento dei semirimorchi si sposta su ferrovia

Il Trieste Marine Terminal (trieste-marine-terminal.com)

Con 55 milioni di tonnellate movimentate, in crescita del 2,2 per cento sul 2020, il porto di Trieste, oltre a confermarsi primo scalo commerciale italiano è sempre più orientato alla movimentazione ferroviaria.

Oltre la metà dei container e il 40 per cento dei semirimorchi prendono le vie dell'Europa Centro-Orientale attraverso i servizi intermodali quotidiani. Una performance fuori scala rispetto alla media italiana e di altri paesi europei, considerando che gli obiettivi dell'Unione europea stabiliscono una quota di cargo ferroviario del 30 per cento entro il 2030 e del 50 per cento entro il 2050. Alla base, l'attività di una decina di imprese portuali triestine, per lo più. 9,304 i treni manovrati (+15,13%). Solo a dicembre Adriafer, la società ferroviaria gestita dall'autorità portuale, ha fatto il suo record mensile manovrando 783 treni.

Sommando i dati ferroviari dei porti di Trieste e Monfalcone, quelli gestiti dall'autorità portuale, si arriva al dato considerevole di 10,621 treni, con Monfalcone che pesa per il 12,4 per cento. «Si tratta di un dato unico in Italia ed in Europa – spiega il presidente dei porti, Zeno D'Agostino – che giustifica e sostiene l'importante politica di investimento ferroviario che l'autorità di sistema portuale, RFI, la Regione Friuli e il ministero delle Infrastrutture stanno sviluppando in quest'area anche grazie ai finanziamenti del PNRR e del Fondo Complementare».

Trieste
Prendendo in esame i settori merceologici, spicca il dato relativo al general cargo (ro-ro e container), in crescita del 8,19 per cento sul 2020 con 17,36 milioni di tonnellate. Il comparto ro-ro ha confermato un andamento di crescita sostenuta (+25,57%), con 305,804 unità transitate, che indica il record storico assoluto: l'autostrada del mare con la Turchia ha raggiunto 763 toccate (+34%), rispetto alle 569 dell'anno precedente.

Per quanto attiene il settore container, il 2021 sconta una flessione del -2,42% pari a 757,243 TEU movimentati. Calo che l'autorità portuale fa risalire a molteplici fattori: pandemia, blocco di Suez, aumento dei noli, difficoltà nel reperimento di TEU vuoti e, ad ottobre scorso, le proteste contro il green pass. Il decremento complessivo dipende in particolare dal terminal contenitori Trieste Marine Terminal (-5%) con oltre 652 mila TEU movimentati; al contrario, il traffico container presente sulla linea dei ferry ro-ro da e per la Turchia ha registrato una variazione positiva del 25,76 per cento con 104,769 TEU.

La nuova piattaforma logistica gestita da HHLA PLT ha accolto alla fine del 2021 la sua prima nave portacontenitori, inaugurando il servizio "TMX3" di Cma Cgm che collega la Turchia e gli scali del Mar Adriatico con frequenza settimanale.

Dinamica positiva le rinfuse solide (+5,73%) con 571.791 tonnellate movimentate, mentre le rinfuse liquide, dopo un anno contrastante hanno mantenuto nel complesso gli stessi valori dell'anno precedente (-0,37%) con 37.426.452 tonnellate.

Monfalcone
In piena ripresa anche il porto di Monfalcone, che lo scorso anno ha registrato una movimentazione complessiva pari a 3.279.833 tonnellate (+11,39%). Nello specifico, il settore rinfuse solide con una movimentazione pari a 2,45 milioni di tonnellate, ha segnato una crescita del +20,91%. Continua il buon andamento delle sottocategorie prodotti metallurgici (+23,18%) e minerali con un +25,29% rispetto al 2020. Numeri che riflettono l'attività metallurgica della zona.

Flessione per il settore general cargo (-9,71%), mentre forte sprint dei contenitori (+115,13%) con 1,493 TEU movimentati, ma si tratta chiaramente di valori in assoluto ancora poco rilevanti.

Resta ancora con il segno meno, invece, il comparto dei veicoli commerciali (-17,94%) con 70,764 unità di autoveicoli nuovi transitate. L'andamento negativo è causato dalla crisi per la mancanza di semiconduttori che ha condizionato la produzione ed allungato i tempi di consegna delle vetture e che continuerà a provocare una contrazione della produzione mondiale.

Come per lo scalo giuliano, anche per le banchine monfalconesi l'impulso dato al traffico ferroviario manifesta risultati importanti: nel 2021 lo scalo isontino ha movimentato in totale 1,317 treni, mettendo a segno un incremento del 19,8 per cento rispetto all'anno precedente.

Il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D'Agostino, ringrazia «i tantissimi lavoratori di Trieste e Monfalcone che hanno permesso di ottenere questi risultati in un anno particolarmente difficile. I dati ci restituiscono la fotografia di un sistema portuale dinamico, in continua trasformazione, sempre meno dipendente dalle rinfuse liquide e sempre più green. Siamo sul binario giusto soprattutto se guardiamo ai numeri del traffico ferroviario che assumono particolare rilevanza e appaiono pienamente coerenti con le linee guida in termini di sostenibilità adottate dall'Ue».

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