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25 luglio 2025, Aggiornato alle 15,42
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Cultura

Porto di Salerno, i resti di una necropoli alla stazione marittima

Esposizione curata dalla Soprintendenza e dall'Autorità di sistema portuale: un corredo funerario principesco risalente all'VIII secolo avanti cristo

Navicella nuragica in bronzo dal corredo della tomba 74 di Monte Vetrano,. Salerno (VIII sec. a.c.)

Alla stazione marittima di Salerno, disegnata dall'architetta Zaha Hadid, è stata inaugurata un'esposizione di una serie di reperti archeologici risalenti a circa 2,700 anni fa, i resti di una tomba rinvenuti alle pendici di Montevetrano, nel territorio di Salerno.

L'allestimento rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra istituzioni: è infatti il risultato del protocollo d'intesa sottoscritto tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino, l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale e il Comune di Salerno.

La tomba, databile alla seconda metà dell'VIII secolo a.C., racconta un frammento affascinante della storia del territorio salernitano: il corredo funerario di una principessa dell'antichità, eccezionale per ricchezza e provenienza dei materiali, testimoni di una rete di contatti che abbracciava l'intero Mediterraneo.

Curato scientificamente da Raffaella Bonaudo - dirigente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino - l'intervento inaugura un percorso condiviso che punta alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio archeologico salernitano. L'accordo mira a promuovere una strategia integrata di sviluppo culturale e turistico, capace di coinvolgere non solo la città ma anche il suo comprensorio, con interventi mirati e sostenibili.

I reperti esposti sono il corredo di una sepoltura femminile rinvenuta all'interno di una vasta necropoli situata alle pendici di Montevetrano. La tomba, databile alla seconda metà dell'VIII secolo a.C., testimonia l'esistenza di una comunità strutturata, attiva già in questa fase nella definizione dell'identità culturale e sociale del territorio. Gli oggetti che accompagnavano la defunta – intenzionalmente deposti al momento della sepoltura – esprimono con forza simbolica il ruolo di prestigio ricoperto dalla donna all'interno della sua comunità. Si tratta di un corredo ricco di elementi significativi, che riflettono l'importanza delle relazioni culturali e commerciali che il territorio salernitano intratteneva con il Mediterraneo, ponendo le basi per il suo futuro sviluppo.

"In questo modo – commenta Bonaudo - sarà offerta a passeggeri e visitatori in transito presso la Stazione Marittima l'opportunità di vivere un'esperienza innovativa di fruizione culturale, in cui l'architettura contemporanea si coniuga con l'archeologia, dando la possibilità di sentirsi parte integrante della storia, della cultura e del paesaggio del territorio in cui si viene ospitati. Valore aggiunto dell'allestimento è, inoltre, la teca che custodisce il corredo, progettata ad hoc per l'ambiente della Stazione Marittima dagli architetti Arturo Busillo e Antonio Mangone e prodotta dalla società MTplex".

"L'apertura della Stazione Marittima di Salerno a un'esposizione archeologica così rilevante conferma la nostra volontà di rendere i porti non solo infrastrutture logistiche ma anche luoghi di incontro, cultura e identità - afferma Andrea Annunziata, commissario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale - Ospitare i reperti di un corredo funebre tanto prezioso significa raccontare storie antiche provenienti dalla ricchezza del territorio salernitano dell'Agro-Nocerino-Sarnese in spazi moderni, dove passato e presente si incontrano per generare valore".

"Sono numerosi - sottolinea il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli - i turisti che affollano la nostra città, grazie alle tante navi da crociera che attraccano alla Stazione Marittima. Questa esposizione sarà dunque un bel biglietto da visita non solo per i visitatori, ma anche per i nostri concittadini".

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